Il Battesimo “ci fa diventare membri del Corpo di Cristo e del Popolo di Dio”, quindi, come afferma San Tommaso d’Aquino, “chi riceve il Battesimo viene incorporato a Cristo quasi come suo stesso membro e viene aggregato alla comunità dei fedeli, cioè al popolo di Dio”. Lo ha sottolineato Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì con i pellegrini a piazza San Pietro. “Alla scuola del Concilio Vaticano II – ha aggiunto il Pontefice – noi diciamo oggi che il Battesimo ci fa entrare nel Popolo di Dio, ci fa diventare membri di un Popolo in cammino, un popolo peregrinante nella storia”. Poi a braccio ha spiegato che, da quando Gesù li ha inviati, “i discepoli sono andati a battezzare e da quel tempo ad oggi c’è una catena nella trasmissione della fede per il Battesimo, e ognuno di noi è l’anello di quella catena; un passo avanti sempre, come un fiume che irriga”. E così è la grazia di Dio, e così è la nostra fede “che dobbiamo trasmettere ai nostri figli, trasmettere ai bambini, perché loro, una volta adulti, possano trasmettere la fede ai loro figli. Così è il Battesimo”. Perché? “Perché il Battesimo ci fa entrare in questo popolo di Dio, che trasmette la fede. Questo è molto importante! Un popolo di Dio che cammina e trasmette la fede”. “In virtù del Battesimo – ha osservato il Santo Padre – noi diventiamo discepoli missionari, chiamati a portare il Vangelo nel mondo”, e ciascun battezzato “è un soggetto attivo di evangelizzazione”. La nuova evangelizzazione deve dunque “implicare un nuovo protagonismo di tutti, di tutto il popolo di Dio; un nuovo protagonismo dei battezzati, di ciascuno dei battezzati”. Il Popolo di Dio è allora un Popolo discepolo, “perché riceve la fede, e missionario, perché trasmette la fede. Questo lo fa il Battesimo in noi: ci fa ricevere la grazia. E la fede è trasmettere la fede. Tutti nella Chiesa siamo discepoli, e lo siamo sempre, per tutta la vita; e tutti siamo missionari, ciascuno nel posto che il Signore gli ha assegnato”, ha detto Papa Francesco.