Le armi chimiche siriane destinate alla distruzione faranno scalo a Gioia Tauro. Lo ha annunciato il capo dell’Opac (l’Organizzazione per la proibizione delle Armi Chimiche), Ahmet Uzumcu, spiegando che “è stata presa ogni misura possibile per un trasferimento sicuro: i rischi sono molto evidenti e abbiamo preso tutte le misure per ridurli al minimo”. Parole che però non bastano a spegnere le polemiche che in molti hanno sollevato riguardo l’operazione di trasbordo di circa 570 tonnellate di sostanze chimiche letali che dovrà avvenire verso l’inizio di febbraio presso il porto calabrese in provincia di Reggio. Durante lo scalo, le armi siriane dovranno essere trasferite da un cargo danese o norvegese fin sulla nave americana Cape Ray, anche se i dettagli verranno rivelati a breve dal ministro degli Esteri Emma Bonino e da quello delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Duro il commento di Renato Bellofiore, sindaco di Gioia Tauro: “Non mi avevano informato. Mettono a repentaglio la mia vita. Se succede qualcosa la popolazione mi viene a prendere con un forcone”, ha detto. “E’ gravissimo, forse il ministro Bonino non sa cos’è la democrazia. E’ la solita scelta calata dall’alto. Siamo considerati una popolazione di serie B. Tra l’altro, qui non c’è un’ospedale attrezzato”.