Venerdì scorso ha ufficialmente concluso i suoi lavori la Commissione internazionale di inchiesta, istituita da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini, sulle apparizioni della Madonna iniziate nel 1981. Lo scrive il giornalista e scrittore Antonio Socci sul suo blog, dove si legge che i risultati dello studio di questa Commissione sono adesso nelle mani della Congregazione per la dottrina della fede. Ma cosa c’è da aspettarsi? Secondo Socci, dovrebbero essere del tutto improbabili sia una bocciatura che condanni il fenomeno Medjugorje “come una truffa da cui guardarsi”, sia un riconoscimento ufficiale della soprannaturalità delle apparizioni. Ciò non toglie che “i frutti di Medjugorje sono straordinari”, tanto da rappresentare “il maggior movimento di conversione di massa, perché da più di trent’anni lì si verificano miriadi di conversioni: tanti tornano alla fede, ai sacramenti, alla preghiera e alla penitenza, in un mondo che invece ha imboccato velocemente la china opposta, quella dell’anticristianesimo accanito”, scrive Socci. Non è ovviamente un caso che anche Giovanni Paolo II disse che “Medjugorje è il centro spirituale del mondo”. ANche in quel caso, però, fa notare il giornalista, papa Wojtyla non volle forzare le tappe, “anche perché la Chiesa non può riconoscere l’autenticità di un fatto soprannaturale mentre è ancora in corso”. Dunque cosa dobbiamo aspettarci dal pronunciamento della Congregazione per la dottrina della fede? “Probabilmente una posizione attendista – scrive Socci – simile a quella che assunsero, con la dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991, i vescovi della ex Jugoslavia”. In quel caso infatti dissero che, “sulla base delle indagini finora condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali”. Questa formula, nonostante le apparenze, non è affatto una bocciatura ma “una posizione di attesa”, che (come disse il cardinal Bertone, segretario di Stato di Benedetto XVI) “lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve perciò andare avanti”. Insomma, conclude Antonio Socci, quello che c’è da aspettarsi “è semmai una regolazione di questa devozione popolare”. Alla fine, infatti, “siamo davanti al fatto nudo e crudo: le apparizioni della Madonna che proseguono tuttora, da più di trent’anni, e chiamano alla conversione per salvare il mondo e l’umanità da una rovina temporale e dalla rovina eterna”. Nel caso di Medjugorje si tratta di “apparizioni pubbliche, con messaggi pubblici rivolti ai cristiani e all’intera umanità. Non essendo mai accaduto un fatto smile in duemila anni di storia della Chiesa, c’è da ritenere che se ciò si verifica oggi è perché i tempi richiedono un intervento straordinario del Cielo”.