“La fedeltà cristiana, la nostra fedeltà, è semplicemente custodire la nostra piccolezza, perché possa dialogare con il Signore”. Lo ha detto Papa Francesco nella Messa di questa mattina a Casa Santa Marta, durante la quale si è concentrato in particolare sul Signore e “i piccoli”. Il rapporto del Signore con il suo popolo è un “rapporto personale” e “sempre da persona a persona”. Non è quindi un dialogo “fra il potente e la massa”, perché il Signore parla sempre “personalmente, con i nomi”. C’è un rapporto “fra Dio e noi piccoli: Dio, il grande, e noi piccoli. Dio, quando deve scegliere le persone, anche il suo popolo, sempre sceglie i piccoli”. Quando il profeta Samuele sta davanti al più grande dei figli di Iesse, pensando che sia “il suo consacrato, perché era un uomo alto, grande”, il Signore gli dice di “non guardare al suo aspetto né alla sua statura” e aggiunge di averlo scartato “perché non conta quel che vede l’uomo”. E alla fine sceglie Davide, “il più piccolo”, proprio perché il Signore sceglie “i deboli e i miti, per confondere i potenti della terra”. Il Santo Padre ha quindi spiegato: “Tutti noi col Battesimo siamo stati eletti dal Signore. Tutti siamo eletti. Ci ha scelto uno per uno. Ci ha dato un nome e ci guarda. C’è un dialogo, perché così ama il Signore. Anche Davide poi è diventato re e ha sbagliato. Ne ha fatti forse tanti, ma la Bibbia ci racconta due sbagli forti, due sbagli di quelli pesanti. Cosa ha fatto Davide? Si è umiliato. E’ tornato alla sua piccolezza e ha detto: ‘Sono peccatore’. E ha chiesto perdono e ha fatto penitenza”. Dobbiamo quindi custodire la nostra piccolezza: “Per questo l’umiltà, la mitezza, la mansuetudine sono tanto importanti nella vita del cristiano – ha concluso il Papa – perché è una custodia della piccolezza, alla quale piace guardare il Signore. E sarà sempre il dialogo fra la nostra piccolezza e la grandezza del Signore. Ci dia il Signore, per intercessione di San Davide – anche per intercessione della Madonna che cantava gioiosa a Dio, perché aveva guardato la sua umiltà – ci dia il Signore la grazia di custodire la nostra piccolezza davanti a Lui”.