Luigi Preiti, il pregiudicato calabrese che il 28 aprile dell’anno scorso, mentre era in corso l’insediamento del governo Letta, sparò davanti a Palazzo Chigi contro quattro carabinieri, è stato condannato a sedici anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dal giudice Filippo Steidl dopo circa due ore di camera di consiglio, al termine di un processo che ha visto l’imputato accusato di tentato omicidio plurimo, porto abusivo di arma clandestina e ricettazione. “Siamo davvero soddisfatti di questa sentenza, sono venuta qui a Roma a sentire con le mie orecchie cosa sarebbe accaduto. Tra poco lo dirò a mio padre, che è a Prato, visto che per il momento non sono riuscita a sentirlo”, ha detto Martina Giangrande, figlia del brigadiere dei carabinieri rimasto ferito nella sparatoria e che pochi giorni fa è stato nuovamente ricoverato nella città toscana a causa di un’insufficienza polmonare. Durante il processo, Preiti ha rilasciato in aula delle dichiarazioni spontanee: “Chiedo scusa a tutti, all’Arma dei carabinieri, ai singoli militari feriti, alla famiglia di Giangrande ed alla mia famiglia. Se potessi mi sostituire a Giangrande prendendomi le sue sofferenze. Non volevo fare quello che ho fatto”.



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