Ha scoperto di avere un tumore solo un mese dopo aver fatto le analisi e adesso deve iniziare la chemioterapia in ritardo. E’ accaduto a una donna trevigiana di 43 anni, madre di due bambini, che per colpa dell’assenza di postini nel comune di Mareno di Piave ha potuto recuperare le sue analisi, spedite regolarmente dall’ospedale il 27 dicembre scorso, solamente pochi giorni fa. Ed è stata lei stessa ad andare a prendersele all’ufficio postale con i carabinieri, che rovistando tra la posta inevasa hanno rintracciato il documento medico. La donna sta adesso valutando se denunciare le Poste per il danno subito. Secondo il governatore veneto Luca Zaia, si tratta di una vicenda “su cui bisogna fare immediatamente chiarezza e chi ha sbagliato deve assumersi tutte le sue responsabilità. Voglio essere chiaro: non accetterò che nulla e nessuno si frapponga all’efficacia e all’efficienza della sanità veneta”. Questa donna, ha aggiunto il presidente della Regione, “ha ritardato la propria terapia senza motivo. Non si può giocare con la salute dei cittadini in questo modo e lasciare che gli esiti di un esame finisco in una pila di posta dimenticata. Mi dispiace ed esprimo la mia solidarietà a questa donna per quanto successo e mi auguro che arrivino per prima cosa le scuse di chi ha sbagliato”.



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