Autista, psicologa, insegnante, ma anche addetta alle pulizie, babysitter e manager. Per tutti i lavori svolti nel corso di una giornata, una casalinga dovrebbe guadagnare almeno settemila euro al mese, pari a circa 83 mila euro l’anno. Lo ha stimato il sito americano Salary.com, che in uno studio ha tentato di monetizzare tutte le occupazioni a cui è chiamata una casalinga, il cui reddito effettivo è pari a zero. Dopo aver intervistato seimila donne, la ricerca è arrivata alla conclusione che una casalinga trascorre circa 14 ore settimanali ai fornelli, altre 8 al volante per accompagnare i figli e altre 13 a impartire ripetizioni. Senza contare le varie crisi familiari, per le quali all’occorrenza diventa psicologa per almeno 7 ore alla settimana. Lavorando una media di ben 94 ore a settimana, ogni mamma guadagnerebbe circa 83mila euro all’anno, una cifra che sarebbe anche più alta nelle grandi metropoli. “Se non ci fossero le mamme come farebbero molte famiglie a conciliare i vari impegni? – si chiede Tina Leonzi, fondatrice del Moica, Movimento italiano casalinghe, le cui parole sono riportate da La Repubblica – Chi andrebbe a prendere i bimbi a scuola visto che gli orari non si conciliano mai con quelli degli uffici? La realtà è che fanno risparmiare parecchi soldi allo Stato”. E’ per questo che, secondo Alessia Mosca, capogruppo Pd nella Commissione Politiche Europee, si potrebbe immaginare “un’ipotesi pensionistica”: “Noi abbiamo più volte avanzato la richiesta che nell’età della pensione di ogni lavoratrice fosse riconosciuto uno sconto per ogni figlio avuto, ma anche un reddito minimo per quelle che non hanno un impiego sarebbe un segno di civiltà”.