L’orgoglio di fregiarsi della Docg. Un nuovo marchio. Un millesimo, quello 2010, che si prospetta grande. Stiamo parlando dell’Amarone, vino fino a qualche anno fa ingiustamente poco valorizzato. E oggi, invece, a ragione, celebrato in virtù delle sue innumerevoli caratteristiche di qualità, come uno dei tre vini fuoriclasse – gli altri due Barolo e Brunello – dell’enologia nazionale. 



Prezioso il lavoro di valorizzazione svolto dal Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella, che proprio nei giorni scorsi, ha presentato il nuovo marchio, che sintetizza il legame irripetibile tra territorio, filiera e tipicità, che verrà utilizzato nell’ambito della promozione, ma soprattutto per la tutela, con la registrazione comunitaria che assicura piena protezione a partire già dall’anno in corso in tutti i paesi dell’Unione Europea. 



Gloria enoica della provincia di Verona l’Amarone è rosso di caratura mondiale, innanzitutto per la sua grande struttura e per la sua formidabile complessità aromatica. Tanti i produttori che ne danno interpretazioni superbe. Sempre più numerose le cantine che mirano all’eccellenza. Trend confermato anche dalle degustazioni fatte proprio nei giorni scorsi, in occasione di Anteprima Amarone 2010, la bella manifestazione in cui viene presentata alla critica e al pubblico la nuova annata del grande rosso veronese. 

E se occasione privilegiata per degustare questo sommo rosso italiano sarà Vinitaly, dove Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere, ha annunciato che sarà presente un ampio numero di produttori. Tra i migliori assaggi fatti spiccano gli Amarone di nomi celebri come Accordini, Cav.G.B. Bertani, Sartori e Zonin, cantina il cui leader, Gianni Zonin, questa settimana, ha ricevuto il prestigioso premio alla carriera “Wine Enthusiast Lifetime Achievement Award”, riconoscimento conferito dalla nota rivista americana per winelovers Wine Enthusiast, che lo ha ritenuto la personalità più influente dell’anno nel mondo del vino. Di figure fuori dagli schemi o da poco sulla scena come Giuletta del Bosco, Corte Archi, Collina dei Ciliegi, Terre di Leone, che si stanno affermando sul mercato avendo investito sul vino bandiera del veronese. 



Di realtà che si possono considerare scoperte, in quanto cantine da anni sulla scena, ma che ora hanno imboccato senza esitazione il cammino della qualità, e quindi vivono una stagione nuova, o di realtà nate da poco, e pertanto emergenti, sul cui futuro ci sentiamo di scommettere. Tra queste, spiccano  la cantina Secondo Marco (tel. 0456800954) di Fumane, il cui Amarone della Valpolicella Classico ha colore rosso rubino intenso, profumi di ciliegia, amarena, e prugna, sorso potente, dalla grande struttura, dal sorprendente equilibrio, grazie ad acidità e tannini ben presenti, persistenza gusto-olfattiva lunghissima. Damoli (tel. 3496032675) di Negrar, che produce solo 5000 bottiglie, e il cui Amarone Classico della Valpolicella Checo ha colore granato, naso intenso con sentori di prugna passita, ciliegia sotto spirito, confettura, note di caffè e cacao, sorso complesso, rotondo, persistente. Monte Zovo (tel. 0457281301) di Caprino Veronese, il cui Amarone della Valpolicella Classico ha colore rosso rubino intenso, grande consistenza, naso che conquista con i suoi profumi di ciliegia, amarena, e prugna, mentre in bocca è morbido, vellutato, equilibrato. 

Le Marognole (tel. 0457755114) di Marano di Valpolicella (Vr), il cui Amarone CampoRocco ha stoffa da campione. Di colore rosso rubino intenso, ha profumi intensi di ciliegia, sentori di lampone e ribes, note di vaniglia e tabacco, gusto caldo, lunga persistenza. Ultima, ma non ultima, l’azienda agricola Falezze (tel. 3487241477) di Illasi, che vede un giovane, appassionato e competente, Luca Anselmi,  regalare l’emozione della scoperta con un grande Amarone. Nella sua interpretazione, ha colore rosso ametista carico con riflessi viola, al naso si propone con sentori di prugna e ciliegie, piccoli frutti, note di liquirizia, mentre in bocca ha sorso morbido, setoso, piacevolmente speziato. Ideale con la pastissada di caval piatto simbolo del veronese. L’Amarone è un grande vino. E l’annata 2010 è di quelle da non farsi sfuggire!

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