“Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: ‘la fidanzata di mia madre non mi vuol bene’”. Sono queste le parole di Bergoglio in occasione dell’incontro con i Superiori Generali per la lettura della Civiltà Cattolica. Il Santo Padre ha continuato: “La percentuale di ragazzi che studia nelle scuole e che hanno i genitori separati è elevatissima. Le situazioni che viviamo oggi dunque pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”. Per il pontefice sorge dunque un problema da affrontare; “Come annunciare Cristo a questi ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia?”. La ricetta di Papa Francesco è quella di evitare di somministrare loro un “vaccino contro la fede”, invocando i tre pilastri dell’educazione: “trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori.” E il compito dell’educatore come cambia dunque? “L’educatore deve essere all’altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia”. Il Papa, concludendo, pone l’accento sulla questione: “Il compito educativo oggi è una missione chiave, chiave, chiave!”.