Nuova condanna della Corte europea dei diritti umani all’Italia. Si tratta di una denuncia da parte di una coppia di coniugi a cui era stato vietato di usare come cognome ufficiale dei figli quello della madre. Come si sa, è sempre il cognome paterno quello che viene usato come riconoscimento ufficiale in tutti i documenti dei figli. La Corte europea ha invece sentenziato che è pieno di dritto per una coppia decidere di usare invece il cognome materno, l’Italia ha adesso tempo tre mesi per adottare nuove misure legislative prima che la condanna divenga definitiva. In realtà anche la nostra Corte suprema in passato aveva già espresso giudizio analogo, sentenziando in un caso che, se i genitori sono d’accordo, è possibile utilizzare il cognome materno. La sentenza di oggi fa riferimento al Trattato di Lisbona del 2007 in cui si dice che tutti i paesi membri dell’Unione devono uniformarsi ai principi espressi di vietare ogni discriminazione basata sul sesso di appartenenza. Nel 2012 in Italia era stata invece concessa la possibilità di usare tutti e due i cognomi, quello paterno e quello materno.