Nel giorno primo ottobre, la Chiesa Cristiana celebra la memoria di Santa Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo, così chiamata per distinguersi da Santa Teresa d’Avila. Teresa nacque il 2 gennaio 1873 in Francia, nella cittadina di Alencon. La sua profonda spiritualità si formò in seno alla sua stessa famiglia: i suoi genitori, il padre Luigi e la madre Zelia, erano infatti profondamente devoti e sono stati loro stessi dichiarati beati. Teresa aveva altri otto fratelli, di cui però quattro morirono in tenera età. Due delle sue sorelle maggiori entrarono in convento prima di lei, a testimonianza della religiosità diffusa in tutta la famiglia Martin. Quando non aveva che quattro anni, Teresa perse anche sua madre, e si ammalò lei stessa, ricevendo però una miracolosa guarigione: forse già in questi anni andava maturando la sua vocazione, che sbocciò pienamente quando aveva quindici anni. Era il 1887, quando si trovava in pellegrinaggio a Roma per celebrare i cinquant’anni di sacerdozio di Papa Leone XIII. La giovinetta ebbe l’ardire di chiedere al pontefice in persona il permesso di entrare in convento prima dei previsti diciotto anni. Sulle prime egli non diede risposta, se non quella di affidarsi alla volontà di Dio; ma poi, come preso da ripensamento, mandò a dire a Teresa che le accordava il permesso di prendere i voti. Fu così che Santa Teresa entrò a far parte delle carmelitane di Lisieux con il nome di santa Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo, e scoprì con stupore di non essere accolta nell’ambiente che si aspettava. La sua anima zelante cercava fede vera, sincera e profonda: ma trovò solo sentimenti tiepidi e spenti. Fu lei allora a fare in modo che la vita del convento assumesse nuovi colori, scegliendo la strada della piccola via. Capito di non avere il calibro dei grandi santi, Teresa cercò la santità nelle cose di ogni giorno, nei gesti quotidiani, nell’amore e nella preghiera.
Una notte in sogno ricevette l’annuncio della sua prossima malattia: si ammalò infatti di tubercolosi, nel 1896, e questa malattia in pochi mesi la condusse alla morte. Morì infatti il 20 settembre 1897. Come ha potuto la storia di una piccola monaca di clausura, morta ad appena 25 anni, diventare tanto famosa, e tanto importante per il popolo cristiano? Grazie al fatto che ella ci ha lasciato le sue memorie, le sue riflessioni, anche le sue crisi spirituali, testimoniate nei suoi diari, pubblicati dalla sorella Pauline, diventata madre Agnese, dopo la sua morte. Storia di un’anima non è solo un testo religioso: contiene poesie, opere teatrali, lettere e preghiere, che fanno luce davvero su un’anima tanto grande, quanto piccola fu invece l’apparenza della sua vita terrena. La statura di santità di Teresa fu evidente fin da subito, dopo la sua morte. Nel 1925 infine venne canonizzata da papa Pio XI, che aveva definito la fede di Santa Teresa virile e mascolina. Santa Teresa è inoltre patrona di Francia, insieme a Giovanna d’Arco; è anche una delle tre donne, insieme a santa Caterina, e santa Teresa d’Avila, annoverate tra i Dottori della Chiesa. Questo riconoscimento lo ha ricevuto nel 1997, da papa Giovanni Paolo II. Per paradosso, questa umile monaca carmelitana è anche patrona delle missioni. La prima chiesa sorta in Italia in onore di Santa Teresa di Lisieux è stata eretta nel 1925 alla periferia di Bologna, nel quartiere Savena di Pontevecchio. In onore di Santa Teresa del Bambin Gesù si recita la Novena delle Rose.