Secondo molti rapporti medici ufficiali, la gran parte dei bambini che sopravvivono a una interruzione di gravidanza vengono comunque soppressi, gettati via insieme ai rifiuti farmacologici o lasciati a morire nonostante i chiari segni di vita. Altri vengono uccisi con iniezioni letali o soffocati. Il sito LifeSiteNews ha recentemente reso nota una lettera inviata da un membro spagnolo dell’Assemblea parlamentare del consiglio d’Europa inviata al Comitato dei ministri del consiglio europeo che chiedeva cosa si intendesse fare al proposito. La lettera non ha avuto risposta in quanto i ministri non sono riusciti a trovare una linea di accordo su cosa si debba fare davanti alla richiesta di garantire il diritto alla vita ai nati da un tentativo di aborto. Svezia e Francia in particolare si sono opposte al prendere in esame la questione. A inviare la richiesta era stato, lo scorso 31 gennaio, il deputato del Partito popolare europeo Angel Pintado. In realtà una risposta c’è stata, datata lo scorso 9 luglio: “Mancando alcun tipo di consenso sulla materia, non è possibile rispondere alla richiesta del Signor Pintado”. Alcuni dei delegati al Comitato ministeriale avevano fatto notare che la richiesta del deputato non rguardava l’aborto in sé, ma i diritti umani dei neonati, i quali sono protetti e assicurati dalla Convenzione europea dei diritti umani.