Nella storia della Chiesa, ci sono stati molti mistici e pensatori che ne hanno cambiato il corso; personaggi la cui santità si è riverberata su tutta la comunità dei fedeli lasciando un’impronta indelebile. San Paolo, detto della Croce, può a buon diritto annoverarsi tra di loro. Il Santo nacque con il nome di Paolo Francesco Danei il 3 gennaio del 1694 ad Ovada, paese del Monferrato in provincia di Alessandria, da una famiglia nobile ma in disgrazia, primo di ben sedici figli. Il giovane quindi si dedicò ad aiutare il padre nella sua attività di commerciante, ricevendo nel contempo proprio dai suoi genitori i primi rudimenti della fede. La famiglia Danei si trasferì ben presto nel borgo di Castellazzo Bormido e Paolo cominciò a dare i segni della sua profonda religiosità: pregava intensamente, non mancava mai alla messa, e si comportava in tutto e per tutto come un buon figlio e un bravo studente. Ma quando gli fu prospettata l’ipotesi di contrarre un matrimonio vantaggioso, egli palesò il suo desiderio di dedicare la sua esistenza a Dio. Era il 1720 quando si ritirò in eremitaggio presso una chiesa di Castellazzo Bormida, dove pregò e meditò e maturò la convinzione di voler formare un nuovo ordine religioso, improntato ai criteri di povertà e di servizio, ma soprattutto dedicato al Santissimo Crocifisso.
Il periodo non era affatto dei più propizi per una simile impresa: non solo il settecento era l’epoca dei lumi, dove la ragione attaccavala fede; ma la Chiesa stessa vedeva di cattivo occhio gli ordini religiosi, specie quelli troppo rigorosi. Difatti, san Paolo non ebbe all’epoca l’approvazione pontificia; così si ritirò nuovamente in eremitaggio, conducendo con sé il primo dei suoi proseliti, suo fratello Giovanni Battista. Perfezionò la Regola del suo nuovo ordine, la presentò di nuovo a Roma, e stavolta ebbe l’approvazione di papa Benedetto XIII il quale ordinò sacerdote san Paolo il 7 giugno del 1727.
La Congregazione della Passione di Gesù Cristo, questo era il nome che san Paolo aveva voluto per il suo ordine, lo elesse primo superiore generale, carica che egli ricoprì fino alla morte. Il riconoscimento ufficiale dell’ordine dei passionisti però arriverà solo nel 1741, quando il santo aggiunge al suo nome l’appellativo della Croce, e i confratelli iniziano ad indossare le lunghe tonache nere con il bianco stemma che diventerà proprio dei passionisti.
L’attività missionaria di san Paolo della Croce proseguì con non meno impegno negli anni seguenti; il santo scrisse moltissime lettere apostoliche, di cui molte indirizzate ai papi che incontrò durante la sua vita e che ritenevano prezioso il suo consiglio. A noi non ne sono arrivate che una piccola parte, utile però a conoscere il cuore e la mente di questo grande uomo.
San Paolo della Croce propugnò anche la fondazione delle Claustrali Passioniste, una congregazione femminile basata sugli stessi principi di quella maschile. Nel 1762 scrisse un trattato dal titolo La Morte Mistica, dove si invitava alla contemplazione del volto sofferente del Cristo sulla Croce. Da Dio san Paolo ricevette una particolare stigmatizzazione, che gli concesse di sperimentare nelle sue carni la Passione del Cristo.
Dopo una vita di fervente apostolato, il santo morì il 18 ottobre del 1775 a Roma. Oggi le sue spoglie sono conservate nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, e la sua commemorazione si celebra il 19 ottobre, secondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica. San Paolo fu canonizzato nel 1867 da papa Pio IX.
La festa è molto sentita soprattutto nei conventi passionisti sparsi in tutta la penisola, visto che la congregazione fondata da San Paolo della Croce ha continuato a vivere dopo di lui.