Papa Francesco ha incontrato ieri pomeriggio, nella sala attigua all’Aula delle Udienze Paolo VI in Vaticano, una delegazione di superstiti e familiari del naufragio avvenuto vicino alle coste diLampedusa un anno fa, il 3 ottobre 2013, in cui hanno perso la vita 368 migranti. La Santa Sede fa sapere in una nota che la delegazione era composta da 37 persone, tutte di origine eritrea provenienti da diversi Paesi europei dove hanno trovato accoglienza. Altri superstiti sono in arrivo per partecipare alle commemorazioni a Lampedusa di domani. “Sento cose che non si possono dire perché non si trovano le parole per dirle – ha detto commosso il Santo Padre – Tutto quello che avete sofferto si contempla nel silenzio, si piange e si cerca il modo di essere vicini”. A volte, ha aggiunto, “quando sembra di essere arrivati al porto ci sono cose durissime. Si trovano porte chiuse e non si sa dove andare. Ma ci sono molte persone che hanno il cuore aperto per voi. La porta del cuore è la più importante in questi momenti. Chiedo a tutti gli uomini e donne di Europa che aprano le porte del cuore. Voglio dire che sono vicino a voi, prego per voi, prego per le porte chiuse perché si aprano!”.