Il 20 ottobre, la Chiesa Cristiana celebra la memoria di San Vitale, arcivescovo di Salisburgo vissuto a cavallo tra il VII e VIII secolo.
San Vitale, secondo la tradizione, aveva ricevuto una formazione rigorosa da parte di monaci irlandesi come San Ruperto, suo amico e maestro.
In ogni caso si conosce molto poco riguardo l’origine e i primi anni di vita del Santo. Secondo alcune fonti, San Vitale non solo venne formato da monaci irlandesi – come San Ruperto, che frequentò una loro scuola nei pressi della città tedesca di Worms – ma addirittura sarebbe nato in Irlanda e solamente in un secondo momento si sarebbe mosso verso il continente con l’intenzione di evangelizzare le popolazioni, in gran parte ancora pagane, dell’Europa centro-orientale.
Con grande probabilità, San Vitale iniziò la sua attività missionaria al fianco di San Ruperto, adoperandosi per l’evangelizzazione dei popoli stanziati nei territori delle attuali Baviera e Austria.
Le fonti descrivono San Vitale come un uomo estremamente pio ma al tempo stesso energico, dotato di una fede incrollabile e di una grande determinazione nell’opera evangelizzatrice e di conversione alla vera Fede dei pagani.
Molto apprezzato dai fedeli, San Vitale fu abate del convento di San Pietro, edificato a poca distanza da Salisburgo su di un terreno donato alla Chiesa da Hugbert, duca di Baviera, che in quell’epoca controllava politicamente l’area.
A fianco di San Ruperto, San Vitale condivise molti momenti di preghiera, veglia, digiuno e penitenza, dando ai pagani un esempio meraviglioso della sua fede e favorendo così le conversioni in massa.
Quando San Ruperto si spense, nell’anno 718, San Vitale ne ereditò l’autorità morale e politica, divenendo una delle personalità più importanti della Chiesa in tutta l’aria austriaca e bavarese, convertendosi in arcivescovo di Salisburgo.
Il Santo, provato dalle continue veglie e dalla penitenza costante, si ammalò gravemente durante i primi mesi dell’anno 728, spegnendosi il 20 ottobre di quel medesimo anno.
Venerato sin dal momento della morte, San Vitale venne sepolto nel monastero di San Pietro, di cui era stato abate.
Nel 1497 venne edificata una grandiosa tomba all’interno del monastero per conservarne i resti e permettere ai fedeli di pregare chiedendo l’intercessione del santo. Nel 1762, l’arcivescovo di Salisburgo Sigismondo III ordinò di restaurare il sepolcro e di rinnovarlo.
Nell’iconografia tradizionale, San Vitale di Salisburgo viene rappresentato con un giglio e con il Sacro Cuore, in quanto tra i miracoli che gli sono attribuiti si trova quello di aver fatto crescere un magnifico fiore da una semplice pietra.
La causa di beatificazione venne aperta nel 1459 ma non venne accettata; i fedeli la presentarono una seconda volta nel 1519, ancora senza successo.
La canonizzazione di San Vitale venne finalmente ultimata dal pontefice Urbano VIII, nel 1628.
San Vitale è il patrono dei bambini e delle donne incinte.