C’è già cascato uno, un uomo australiano, Scott Robert Hansens, accusato adesso di aver spedito fotografie oscene di se stesso a Sweetie. Dopo di che sul suo computer sono state trovate foto di abusi sessuali su minori. E’ stato condannato a due anni di carcere. Ma chi è Sweetie? Niente altro che un personaggio virtuale creato su computer talmente verosimile che i pedofili credono sia davvero una bambina di 10 anni con cui si mettono in contatto. L’ha creata una associazione benefica olandese che combatte la pedofilia, Terre des Hommes, ma secondo qualcuno la giustizia inglese ad esempio non potrebbe giudicare e condannare persone che si connettono con un profilo virtuale. Esperti di protezione dei bambini hanno infatti detto al quotidiano The Independent che l’utilizzo di questo sistema per intrappolare dei pedofili è inefficace dal punto di vista legale e potrebbe invece rendere gli obbiettivi più difficili da individuare e anche danneggiare le indagini in corso.