Questa notte abbiamo spostato indietro l’ora dalle 3.00 di notte alle 2.00, come capita sempre di fare nel mese di ottobre e come, anche se andrà spostata in avanti, si farà anche nel prossimo mese di marzo per aggiustare ora solare e ora legale. Una domanda curiosa che quest’evento annuale può destare è certamente come si può determinare l’ora esatta nel mondo, e da cosa dipenda questa misurazione. Tutti quanti oggi sono abituati ad avere gli orologi o a guardare l’ora addirittura sul telefono, senza sapere che questi oggetti e dispositivi riportano l’orario grazie all’orologio atomico, che è in grado di stabilirlo esattamente. L’orologio atomico, infatti, è una struttura particolare che quantifica il tempo su una scala dettata dalla frequenza di risonanza di un atomo: quelli utilizzati di solito sono gli atomi di Cesio, un gas ionizzato. In particolare 9.192.631.770 cicli di transizioni tra due livelli energetici dell’atomo di Cesio corrispondono ad un secondo di tempo: per capire cosa significa questo, è necessario prima comprendere che gli atomi sono stabili solo in alcuni stati, ma possono passare ad un altro livello cedendo o assorbendo energia pari alla differenza dei livelli. Durante il passaggio di ioni, che per il Cesio avviene con una frequenza di 9.192.631.770, si verifica appunto la transizione al livello successivo nel tempo che corrisponde ad un secondo. Il primo orologio atomico fu costruito nel 1949 negli Stati Uniti, e fu poi seguito da un modello più preciso e accurato costruito in Gran Bretagna al National Physical Laboratory: andando avanti con il tempo ne sono stati costruiti molti, e oggi grazie ai nostri orologi radiocontrollati possiamo ricevere l’ora esatta dal segnale inviato dagli orologi atomici.



Si cambia: questa notte è tornata l’ora solare. Il vantaggio dello spostare indietro di un’ora le lancette dell’orologio è quello di dormire un’ora in più, perdendo poi un’ora di luce fino al ritorno dell’ora legale. Si tratta di un piccolo terremoto per il nostro organismo, che è abituato a seguire un determinato ritmo, che lo (e ci) governa. Questo ritmo si chiama circadiano, che si troverà adesso a doversi riallineare alla nuova alternanza luce-buio. Ma secondo Mauro Ceroni, il neurologo e professore di neurologia all’Università di Pavia, gli effetti del Jet Lag sono molto peggio: “Quando noi facciamo un viaggio transatlantico ci spostiamo, in media, di 6 ore: la modificazione che imponiamo al ritmo circadiano è molto maggiore rispetto all’entrata in vigore dell’ora solare/legale!”.



Uno degli interrogativi che il cambio dell’ora (a solare da legale, come viceversa) è se ci siano dei soggetti a rischio di contraccolpi fisici, anche gravi, dovuti al passaggio. Quando si cambia orario il nostro ritmo circadiano – che regola di fatto tutte le attività del nostro organismo subisce un riassestamento, che ha conseguenze sul nostro stato psico-fisico. “Certo, siamo abituati a un certo ritmo, che adesso cambia per l’aggiustamento d’orario. Ecco, il sonno un pochino può risentirne” dice Ceroni. Ma ci sono per caso soggetti – bambini, adulti o anziani – che ne risentono particolarmente? “No. Allora, chi ha un sonno buono non se ne accorge quasi, mentre chi magari soffre d’insonnia può avvertire un po’ di più questo cambiamento, soprattutto se è una persona molto metodica per quanto riguarda l’ora alla quale va a letto. Ma ripeto: tutto questo è veramente minimale”.



Come affrontate al meglio il cambio dall’ora legale a quella solare? Lo abbiamo chiesto al dottor Ceroni, neurologo e professore di neurologia dell’Università di Pavia. Il ritorno dell’ora solare sbalza (seppur di poco) il nostro ritmo circadiano, che regola le attività del nostro organismo. Ora il nostro corpo deve riabituarsi e per farlo subito e al meglio ecco un piccolo accorgimento: “Così come per i cambi di fuso orario, il consiglio è quello di cercare di adattarsi subito al nuovo ritmo. Faccio un esempio: se uno va a letto alle 23.00, che vada a letto alle 23.00 anche del nuovo orario. Ecco, uno che soffre d’insonnia può fare un po’ più fatica ad addormentarsi e magari svegliarsi un po’ prima, ma è meglio così diciamo”.

Lancette un’ora indietro: nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna in vigore l’ora solare, che ci permetterà dunque di riposare a letto un po’ di più. Così come per l’ora legale, si corre sempre il rischio di incorrere in qualche disturbo psico-fisico, visto la rottura del normale ritmo circadiano che regola il nostro organismo. Come sappiamo infatti è l’alternanza luce/buio il fattore determinante che detta i bioritmi al nostro corpo: le nostre concentrazioni ormonali e le attività cerebrali seguono appunto questo ritmo, determinato proprio dal fatto che i nostri occhi vedono o meno la luce (che inibisce la produzione di melatonina, che poi verso sera aumenta). Ma quali sono dunque le conseguenze possibili causate dal nuovo orario? Lo abbiamo chiesto a Mauro Ceroni neurologo e docente di neurologia presso l’Università degli Studi di Pavia, che mette ben in chiaro le cose: “Sono uno di quelli che pensa che sia una variazione di piccola entità con ridotto impatto sul nostro organismo. E penso, visto che ognuno di noi ha esperienza di questo cambiamento, che ciascuno di noi sappia come prepararsi al cambio d’ora”.

Si torna all’ora solare, stanotte le lancette si spostano indietro di un’ora. Inizia il conto alla rovescia per la fine dell’ora legale. Le lancette infatti si sposteranno indietro dalle tre esatte alle due, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre. Non esiste, tuttavia, una data precisa per il cambio dell’ora legale, ma avviene nell’ultima domenica di marzo e quella di ottobre. Il motivo dello spostamento delle lancette è per risparmiare energia. In quanto in primavera e in estate il sole sorge prima rispetto alle stagioni autunnali e invernali, di conseguenza se l’orario non venisse spostato perderemmo un’ora di luce. Un trucchetto che ha permesso di risparmiare, secondo i dati forniti da Terna, società che si occupa di controllare la gestione dei flussi di energia elettrica, tra il 2004 e il 2007 circa 2,5 miliardi di kilowattora, che tradotto in euro significa un risparmio, grazie all’ora legale, di 300 milioni. Un cambio che però può portare a qualche disturbo al nostro organismo, risolvibile tra le 24 e le 48 ore. (Serena Marotta)