Il 25 di ottobre la Chiesa cattolica ricorda e celebra la memoria di San Gaudenzio. Nato ad Ivrea da genitori pagani, la sua conversione al cristianesimo è avvenuta a Vercelli, presso Eusebio, noto per essere stato il primo vescovo ad aver operato in Piemonte. All’interno della città Gaudenzio diviene prete e conquista proprio la stima di Eusebio, il quale decide di inviarlo a Novara per fornire aiuto al sacerdote Lorenzo che trova difficoltà a promuovere il cristianesimo in un ambiente decisamente pagano.



Oltre all’inevitabile scontro tra la fede cristiana e quella degli altri culti, esistono dissidi tra coloro che seguono la dottrina espressa dal Concilio di Nicea e i fedeli che fanno loro i principi di Ario. L’imperatore Costanzo II, uno dei figli di Costantino il Grande, ha deciso di proteggere gli ariani soprattutto perché questi ultimi appoggiano la sua politica di protezione della Chiesa. Dopo aver convocato, nell’anno 355, un concilio composto da vescovi ariani, decide di condannare Atanasio, il vescovo di Alessandria d’Egitto e, nel contempo, di spingere diversi vescovi all’esilio. Eusebio, che sosteneva Atanasio, finisce per essere mandato in Palestina, poi in Asia Minore e infine in Egitto.



Gaudenzio inizialmente lo raggiungerà, rinunciando ad un posto per lui riservato nella città di Pavia, ma deciderà di tornare in Italia spinto dallo stesso Eusebio che gli chiederà di riprendere la predicazione a Novara, dopo che il sacerdote Lorenzo è stato ucciso. A seguirlo nel suo operato è il vescovo di Milano, Ambrogio; il successore di quest’ultimo, Simpliciano, nominerà Gaudenzio vescovo nel 398. Gaudenzio rivestirà la figura di vescovo per 20 anni, decidendo di vivere in una comunità di sacerdoti che ospitava coloro che aspiravano ad essere consacrati sacerdoti. Gaudenzio è stato ammirato soprattutto per la grande passione dimostrata nel predicare, e per l’ottima formazione fornita ai nuovi sacerdoti, fatta in base a quanto appreso da Eusebio. In un periodo in cui l’impero è minacciato da nuvole nere che preannunciano l’imminente scioglimento, Gaudenzio vede aumentare in maniera importante il numero di cristiani.



Dopo la sua morte, avvenuta nel 410, hanno iniziato a diffondersi numerose voci in merito a diversi prodigi compiuti nel corso della sua vita, grazie solamente alla forza derivante dalle sue preghiere. Questo ha portato diversi vescovi a rintracciare e a diffondere le sue prediche, riutilizzandole all’interno delle Chiese. A Novara è stata dedicata una Basilica a San Gaudenzio, dove vengono conservati i resti di colui che ha rappresentato il primo vescovo della città piemontese. La costruzione è stata ideata e progettata da Alessandro Antonelli, famosissimo per aver eretto la Mole Antonelliana. Anche a Brescia sono numerose le testimonianze dell’importanza di Gaudenzio; su diverse pale d’altare della città è dipinta la sua figura, da parte di pittori molto noti come il Moretto e il Romanino. Inoltre, Gaudenzio è anche patrono di alcune città italiane, sia in Piemonte che in Lombardia.