Anche i nuovi resti di Elena Ceste non fornirebbero informazioni o dettagli utili all’indagine. Lo rivela l’Ansa, citando fonti vicine all’inchiesta. I carabinieri hanno infatti da poco rinvenuto altre parti del cadavere della donna scomparsa il 24 gennaio scorso e il cui corpo è stato rinvenuto in avanzato stato di decomposizione a poco più di un chilometro dalla sua abitazione a Motta di Costigliole, ma secondo gli accertamenti effettuati presso la medicina legale dell’ospedale di Alba (Cuneo) non vi sarebbero novità particolarmente rilevanti capaci di modificare il quadro attuale. In precedenza, già la prima autopsia non aveva rilevato segni evidenti di violenza o altre ferite, anche a causa delle condizioni in cui è stato trovato il corpo (esposto per mesi alle intemperie).



Nuovi resti del corpo di Elena Ceste sono stati trovati ieri dai carabinieri durante il sopralluogo nell’area in cui sabato scorso è stato rinvenuto il cadavere della donna scomparsa il 24 gennaio scorso. Secondo quanto fatto sapere da fonti vicine all’inchiesta, i militari avrebbero trovato le mani, i piedi ed alcune vertebre scavando e setacciando il terreno fangoso vicino al canale di scolo tra il fiume Tanaro e la ferrovia ormai in disuso che si trova a poco più di un chilometro dall’abitazione della donna. I nuovi resti sono stati inviati alla medicina legale dell’ospedale di Alba dove venerdì scorso è stata effettuata l’autopsia. Si attendono quindi gli esiti dei nuovi esami che potrebbero portare alla luce tracce utili alle indagini.



Sul corpo di Elena Ceste non ci sarebbero “tracce evidenti di ferite o di traumi in qualche modo collegati alla sua morte”. A rivelarlo è l’autopsia effettuata sui resti della donna scomparsa il 24 gennaio e trovata morta la scorsa settimana a poco più di un chilometro dalla sua abitazione a Costigliole d’Asti. I resti rinvenuti, esposti per mesi alle intemperie, erano in avanzato stato di decomposizione e anche per questo l’autopsia non ha rilevato tracce evidenti. Conclusa la prima parte dell’esame, condotta dal medico legale Franco Romanazzi insieme al consulente della famiglia di Elena Ceste, Roberto Testi, a breve verranno effettuati gli esami tossicologici e istologici. Rimangono dunque un mistero le cause della morte della donna: nei giorni scorsi i carabinieri di Canelli hanno notificato un avviso di garanzia per omicidio e occultamento di cadavere al marito, Michele Buoninconti, ma come ha spiegato il procuratore capo di Asti, Giorgio Vitari, si tratta di “un atto dovuto che serve a dargli la possibilità di essere tutelato nel corso dell’inchiesta”. Nei precedenti interrogatori, l’uomo ha comunque sempre negato ogni coinvolgimento.

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