Il 27 ottobre, la Chiesa Cattolica celebra la memoria di Sant’Evaristo, quinto pontefice della storia, vissuto a cavallo tra il primo e il secondo secolo dell’Era Cristiana. Le informazioni riguardanti Sant’Evaristo sono scarne e frammentarie. Durante i primi decenni della sua esistenza, la Chiesa era infatti costretta a una condizione di clandestinità, a causa delle forti ostilità incontrate da parte del potere imperiale, con numerose e frequenti persecuzioni che portarono migliaia di fedeli verso il martirio. Per quel che riguarda Sant’Evaristo, si conosce molto poco della sua vita giovanile. Secondo la tradizione, confermata dalle scarse fonti riguardanti gli anni del suo pontificato, Evaristo nacque a Betlemme, in Palestina, in seno ad una famiglia ebraica abbastanza facoltosa ed influente. In età matura, Evaristo si recò a Roma, probabilmente per ragioni di studio o politiche. Nell’Urbe entrò in contatto con alcuni gruppi di cristiani e, facilitato dalla comune origine dei vertici della Chiesa primitiva (erano molti gli ebrei convertiti al Cristianesimo), Evaristo iniziò ad avvicinarsi alla vera Fede, facendosi battezzare. Il suo grande carisma e la sua eccellente cultura portarono Sant’Evaristo a scalare rapidamente le gerarchie ecclesiastiche, divenendo presto uno degli uomini di fiducia di papa Clemente I (88-97). Nel periodo 95-97, i cristiani vennero sottoposti ad una durissima persecuzione da parte degli imperatori Domiziano, Nerva e Traiano, che colpì in maniera particolarmente grave la primitiva comunità. Lo stesso papa Clemente I venne esiliato forzatamente nel Chersoneso Taurico. Eusebio di Cesarea tramanda la notizia che Clemente I trasferì il suo ruolo di pastore della Chiesa ad Evaristo, che quindi divenne vescovo di Roma a partire dall’anno 97. Lo stesso Eusebio scrive che il papa Clemente I venne martirizzato pochi anni dopo, nel corso del 101, quando venne trucidato in Crimea per la sua fede. Tra le principali innovazioni introdotte e portate a termine da Evaristo durante il suo pontificato si annovera la divisione del territorio di Roma in sette ‘tituli’ (o ‘diaconiae’), guidate da diaconi. Inoltre, in alcuni dei luoghi particolari resi santi dal martirio di alcuni fedeli, stabilì la costruzione di chiese, destinate ad accogliere i fedeli e a fornire loro un luogo di riunione e di preghiera. Si tratta, come è facile intuire, delle antenate delle attuali parrocchie. Sant’Evaristo si spense, secondo la tradizione, nell’anno 105. Anche se la sua agiografia afferma che venne martirizzato, non esistono testimonianze storiche affidabili in favore di questa tesi. I suoi resti mortali vennero inumati presso la Tomba di San Pietro, all’interno della necropoli vaticana. Il suo posto alla guida della Chiesa venne preso da Alessandro I, un giovane romano che fu pontefice per circa un decennio.