Lunedì 3 novembre gli infermieri pubblici saranno in sciopero. Di conseguenza saranno a rischio gli interventi e le attività ambulatoriali. L’agitazione è stata proclamata dal sindacato delle professioni infermieristiche Nursind e sarà accompagnata da una manifestazione davanti a Montecitorio. Tre i motivi della protesta: “Chiediamo innanzitutto la fine del blocco del turn over. Il ricambio del personale con la sostituzione di coloro che vanno in pensione – spiega Andrea Bottega, il segretario nazionale – è bloccato infatti dal 2008, soprattutto nelle Regioni in piano di rientro. Ciò vuol dire che gli infermieri sono sempre di meno, nonostante la mole di lavoro”. Altro problema è il blocco contrattuale: “Il contratto di categoria è scaduto 5 anni fa e da allora non è stato rinnovato. Ciò significa che i nostri stipendi sono fermi al 2009”. Infine la formazione: “Gli infermieri – chiarisce Bottega – sono i professionisti in prima linea nell’accogliere e assistere i malati acuti, cronici e fragili. E non è un caso che i primi ad essere stati contagiati dal virus Ebola siano stati infermieri in servizio presso gli ospedali”. L’ebola rappresenterebbe infatti un’emergenza: “Ad oggi non abbiamo ricevuto una formazione adeguata, nonostante il nostro ruolo sia cruciale per fare fronte all’emergenza”. (Serena Marotta)