Per le donne che si sottopongono alla fecondazione eterologa non dovrebbe esserci il limite di 43 anni, ma sarebbe opportuno utilizzare le norme già valide per l’omologa “dove è il medico che decide caso per caso”. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante il question time alla Camera. “Ricordo che i miei uffici hanno messo a punto un decreto per garantire sicurezza e qualità delle procedure – ha spiegato la responsabile del dicastero – ma il governo ha ritenuto di rimettere la questione all’iniziativa parlamentare che ho già caldeggiato e la cui urgenza colgo l’occasione per ribadire”. Nella proposta di legge, ha precisato Lorenzin, “era previsto un registro nazionale donatori, mentre non era invece previsto un limite di età di 43 anni per la donna ricevente”. Il ministro ritiene quindi “che si debbano utilizzare le regole dell’omologa, dove è il medico che decide caso per caso”.



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