Il 3 ottobre si celebra la memoria di due santi in particolare, ricordati per le loro gesta e per l’importanza che hanno rivestito nella tradizione cristiana: si tratta di Santa Candida di Roma e San Gerardo di Brogne. Le notizie sulla Santa giunte fino a noi sono pochissime, sebbene il suo giorno di nascita sia stato effettivamente il 3 ottobre, così come riportato nel martirologio romano. Una piccola curiosità sulla sua registrazione è relativa al fatto che il nome presente fosse “Candido” e non “Candida”. Probabilmente dovuto al traduttore Usuardo, in possesso di una vulgata errata del martirologio, l’errore è stato trasmesso nel corso dei secoli. Sulla Santa non si hanno notizie circa la sua passione, ma si sa che venne sepolta presso il cimitero di Ponziano, situato ad ursum pileatum. Su San Gerardo invece esistono numerose informazioni, a partire dall’anno di nascita e di morte, rispettivamente l’898 e il 959. Nel corso della sua vocazione intraprese la strada scelta dai frati benedettini, e svolse la sua opera prevalentemente in Belgio, la sua terra natale. Pur avendo nobili origini venne attratto sin da giovane dalla vita monastica, fatta di rinunce, sacrifici e abnegazione. Gli esempi di Santi che pur vivendo in una condizione agiata o di fatto privilegiata, hanno scelto di dedicarsi alla causa cristiana non sono poi così rari, nonostante la scelta rimanga pur sempre un atto degno di riguardo. Attualmente viene ricordato in quanto fondatore dell’abbazia di monaci Benedettini a Brogne in Vallonia, la regione che occupa l’attuale parte meridionale del Belgio. La sua missione non si limitò solamente all’istituzione dell’abbazia, ma di San Gerardo si ricorda l’incessante attività svolta su tutto il territorio nazionale ed incentrata a migliorare l’esperienza monastica, riformandola e favorendo la nascita di nuove comunità in luoghi differenti. In onore del Santo il paese di Brogne venne chiamato Saint-Gerard, a testimoniare il grande impegno umano e spirituale del Santo. Il contesto storico assieme a quello sociale hanno rappresentato la difficoltà principale per San Gerardo nel riformare a dovere le istituzioni, sebbene siano anche stati uno dei principali motivi di lode. Una chiesa che, sotto la pesante influenza dei principi e più in generale del potere temporale, vedeva i suoi esponenti “laicizzarsi” progressivamente. Simonia e Nicolaismo infestano la Chiesa da ogni direzione, ed è proprio in tale contesto che si inserisce l’operato del frate, le cui memorie sono giunte fino ai giorni nostri, passando atvraverso più di un millenio di storia.