Un lungo articolo a firma di Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante di gruppi punk come i CCCP, fortemente schierato a sinistra un tempo ma in anni recenti convertitosi al cristianesimo. Ferretti in questo articolo analizza lo scontro oggi in atto tra cosiddetti progressisti e tradizionalisti all’interno della Chiesa cattolica, in particolare coloro che attaccano Bergoglio perché considerato troppo schierato a sinistra e sentono la mancanza di Ratzinger. Ferretti ricorda che fu proprio la figura di Benedetto XVI a farlo tornare alla religione in cui era cresciuto, quella cattolica, affascinato dalla sua figura e dalla sua parola. Il cantante addirittura fu invitato a incontrare Ratzinger, come racconta. Poi arrivò Francesco, aggiunge: “Abbiamo un Santo Padre regnante ed un Santo Padre emerito. Il primo è un dono, imprevisto e imprevedibile, del secondo. Benedetto con gesto profetico, umiltà e potenza al massimo livello, ha mutato il paradigma papale per ciò che era in suo potere. Il gesto di Benedetto ha mutato anche il paradigma europeo certificandone la fine di spazio centrale nella storia ma questo è un altro discorso. Il Santo Padre è Francesco e già cumula rimostranze intellettuali, teologico morali, viscerali antipatie. Piace troppo, si dice alla fiera della malevolenza. C’è da rimanere sconcertati nel leggere gli attacchi dei tradizionalisti al Santo Padre così come al tempo di Benedetto si leggevano gli attacchi dei progressisti innovatori”. Per cui dice Ferretti il problema dei due papi non esiste: “Il Santo Padre Francesco è un dono di Dio agli uomini di questi giorni nostri, va ascoltato con mente limpida e cuore puro, almeno per quel che si può e già basterebbe. Se no si è: protestanti, evangelici, riformati, controriformati, sedevacantisti, ortodossi no che è un altro discorso, magari moralmente ineccepibili e persino intellettualmente molto dotati, ma non cattolici”. Concludendo: “Che ci sia o no salvezza fuori dalla Chiesa è questione rinviabile al giudizio di Dio ma che ci sia salvezza nella Chiesa contro il Papa è paradosso clericale. “Quanta tristezza, quanta malinconia” per dirla con una canzonetta della mia infanzia. Quanta meraviglia anche nell’attesa di “tornar per sempre a casa mia”. Molte le cose da fare nel frattempo”.



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