A Laura, una paziente oncologica, la banca non pignorerà la casa. È stato infatti trovato un accordo tra la cliente e la Fineco Bank, grazie anche alla petizione lanciata da Laura Bernoldi su Change.org, con la quale sono state raccolte oltre 52.000 firme. “Abbiamo trovato l’accordo: Laura non perderà la sua casa, né dovrà pagare gli interessi sul prestito e le spese legali a Fineco Bank”, lo ha annunciato il suo avvocato Gaetano Vilnò. “Vorrei che la storia di Laura sia d’esempio a tutte le persone che si trovano in condizioni simili – ha dichiarato l’avvocato Vilnò, presidente dell’associazione De.Ci.Ba (Dipartimento Europeo Controllo Illeciti Bancari) – I clienti non devono subire passivamente e le banche, quando hanno a che fare con clienti in difficoltà, dovrebbero prima provare la carta del dialogo e della soluzione condivisa, invece di partire subito con i pignoramenti”. Facciamo un passo indietro. Nel 2008 Laura aveva un contratto a tempo indeterminato, nel frattempo i suoi genitori si sono ammalati e sono morti. A lei è stato diagnosticato un cancro al seno, quindi la mastectomia, e le cure oncologiche. La donna ha cominciato a lavorare sempre meno a causa della malattia e ha quindi avuto bisogno di soldi per vivere, così ha chiesto un fido bancario e due prestiti a Finendo Bank. Ma le cose sono precipitate e non è riescita più a pagare il debito, quindi la banca a novembre dello scorso anno, ha deciso di pignorare il suo appartamento di 35 metri quadri. Da qui una battaglia legale durata un anno, ma adesso la sua casa non sarà pignorata e lei pagherà solo 9.000 euro dei 12.300 dovuti alla banca, che ha escluso gli interessi e le spese legali. (Serena Marotta)