Condannato a un anno di reclusione l’avvocato Michele Santonastaso, assolti tutti gli altri imputati. Lo hanno deciso i giudici della terza sezione del tribunale di Napoli al termine del processo per le minacce allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista (oggi senatrice Pd) Rosaria Capacchione. Assolti quindi anche i due boss dei Casalesi Francesco Bidognetti e Antonio Iovine (quest’ultimo ormai collaboratore di giustizia), come anche l’altro avvocato imputato, Carmine D’Aniello. Santonastaso è stato condannato anche a risarcire i danni a Saviano, a Capacchione e all’Ordine dei giornalisti della Campania, parte civile al processo. “Dare la scorta a chi scrive significa permettere di scrivere e garantire un diritto costituzionale – ha commentato lo scrittore – Spero che questa sentenza possa essere un primo passo verso la libertà, che ora ci possa essere una mia vita nuova”.



Si chiude oggi il processo che vede coinvolto Roberto Saviano, lo scrittore che insieme alla giornalista Rosaria Capacchione (oggi senatrice Pd) è stato vittima di “minacce aggravate dalla finalità mafiosa”. Dopo due anni di dibattimento, è attesa per le 17 la sentenza della sesta sezione del Tribunale di Napoli nei confronti degli imputati, i boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine (ormai collaboratore di giustizia) e i loro ex avvocati, Michele Santonastaso e Carmine D’Aniello. La pubblica accusa ha chiesto per tutti il massimo della pena, cioè un anno e sei mesi di carcere, mentre è stata chiesta l’assoluzione per Iovine per “insufficienza di prove”. Le minacce vennero rivolte allo scrittore dopo la pubblicazione di “Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra”, il primo romanzo di Saviano pubblicato nel 2006 da Mondadori che ha venduto dieci milioni di copie in tutto il mondo. “Come mi sento? Sono in ansia. Perché questo è un processo epocale. E perché attendo questa sentenza da anni”, ha detto lo scrittore, un concetto poi ribadito anche su Twitter: “Sono in attesa della sentenza. In attesa di un passaggio essenziale della mia vita” (clicca qui per vedere il tweet). “Credo sia un processo unico, a suo modo senza precedenti perché, per la prima volta vengono accusati i vertici di un’organizzazione criminale per aver aggredito la libertà di stampa”, ha aggiunto Saviano parlando con La Repubblica.



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