Fuori dal carcere a Natale o al massimo il 20 gennaio 2015. E’ quanto ha chiesto oggi alla apertura del processo di appello il sostituto procuratore Montanaro per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, entrambe condannate all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Sarah Scazzi. Gli avvocati di Cosima Serrano hanno poi chiesto una nuova indagine nella abitazione della donna ad Avetrana dove sarebbe stato consumato l’omicidio, perché, dicono, la procura avrebbe spostato il luogo del delitto dal garage all’abitazione. L’avvocato difensore di Michele Misseri ha invece chiesto una nuova perizia psichiatrica pe ril suo assistito, ma la richiesta è stata respinta.
Sabrina Misseri e Cosima Serrano sperano in uno stravolgimento della condanna di primo grado, una pesantissima condanna all’ergastolo per entrambe le donne, madre e figlia. L’accusa è quella di aver agito insieme per uccidere la nipote e cugina Sarah Scazzi nel ben tristemente noto caso di Avetrana. Oggi si apre il processo di appello secondo livello del grado di giustizia italiano che poi prevede anche un terzo processo, eventualmente. Difficile che Sabrina e Cosima vengano giudicate innocenti, forse si assisterà a una riduzione di pena, ma il caso, apparentemente salvo colpi di scena, sembra ormai scritto per sempre. Troppi gli indizi, le prove, le ragioni secondo le quali le due donne avrebbero ucciso la ragazzina, che poi si sarebbe trattato fondamentalmente di gelosia, per aver osato intromettersi nelle storie d’amore di Sabrina. Punita dunque per uno sgarbo. In aula ci sarà anche lui, il famoso zio Michele, padre di Sabrina, marito di Cosima e zio di Sarah, che si autoaccusa ancora di essere stato lui l’assassino, ma nessuno gli crede più dopo le tante sue ritrattazioni e cambiamenti di dichiarazione. E’ stato condannato in primo grado a otto anni di carcere per il solo occultamento del cadavere di Sarah. Ci saranno poi in aula altri condannati, come il fratello dello stesso Michele anche lui condannato per aver aiutato a nascondere il cadavere,