Secondo L’Elesimoneria apostolica, nell’ultimo mese Bergoglio avrebbe donato 200mila euro per pagare le bollette di chi non riesce a farlo e 50mila euro per i migranti sbarcati in Italia serviti per pagare i documenti, 150 euro a persona, per mettersi in regola. Lunedì prossimo poi, nei pressi del colonnato di San Pietro all’altezza delle finestre del Palazzo apostolico, cominceranno i lavori per la costruzione di bangi con docce per i senza tetto Sono alcuni dei gesti con cui Francesco si occupa direttamente dei più bisognosi, a cui non ha mai fatto sentire meno la sua vicinanza moralmente e materialmente. Lo stesso Elemosiniere del Papa, l’arcivescovo Konrad Krajewsk, si schernisce dicendo che non si sta facendo nulla di straordinario: “Dare alle persone la possibilità di lavarsi fa parte dell’Abc di una comunità, a Roma tutti i bagni sono chiusi, dove possono andare queste persone?”. La capitale, insiste l’arcivescovo, non offre la possibilità di un bagno aperto, “eppure siamo nel centro dell’Europa, mica in Africa”, dice. Konrad Krajewsk ne ha per il sindaco di Roma e non si nasconde: “Lo dico anche al sindaco Ignazio Marino, che è un medico dove dovrebbero andare queste persone a fare la pipì? Eppure, i soldi ci sono, e tante risorse vengono sprecate. A Roma ad esempio il cibo non manca, volendo si potrebbe fare tanto, ma se servono 15 timbri e autorizzazioni non si fa più nulla”.