Un sondaggio che mette a confronto cultura scientifica e fede religiosa degli italiani sull’origine dell’uomo e quella dell’universo: la maggioranza ritiene compatibili i risultati scientifici con la fede. L’indagine è stata commissionata dalla Sisri, la Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare a Format Research, specializzata in ricerche di mercato, ed effettuata su un campione rappresentativo di italiani, stratificato per area geografica, genere, età, titolo di studio, stato civile e professione. Tre le domande poste agli intervistati: la prima sull’origine e l’evoluzione dell’uomo, la seconda sull’origine dell’Universo e la terza sulla partecipazione alle funzioni religiose. Dallo studio è emerso che il 42 per cento di italiani accetta le verità scientifiche sull’origine dell’uomo e dell’universo e, al contempo, ritiene che Dio abbia avuto un ruolo nel processo evolutivo del genere umano, il 28 per cento rifiuta invece una spiegazione scientifica e pensa che Dio abbia creato dal nulla l’umanità. Dal sondaggio è emerso anche che i giovani italiani (18-24 anni) risultano meno disponibili ad accettare un intervento di Dio nella creazione umana, al contrario i maggiori di 65 anni sono più scettici nei confronti della scienza. È interessante anche il confronto su quanto registrato negli Usa da Gallup. La popolazione americana infatti per il 46 per cento è creazionista affermando che Dio ha creato l’uomo, mentre il 32 per cento è aperto sia alla scienza sia alla trascendenza sostenendo che gli uomini si sono evoluti sotto la guida di Dio. (Serena Marotta)