Il colmo di piena del Po è transitato a Casalmaggiore nelle prime ore del mattino con 7.01 metri sullo zero idrometrico e nel pomeriggio oltrepasserà Boretto con valori stimati nell’intorno degli 8,20 metri sullo zero idrometrico. Lo fa sapere l’Aipo, l’Agenzia interregionale per il monitoraggio del fiume Po, nel nuovo bollettino diffuso poco fa. Nella tarda serata di oggi, si legge ancora, il colmo dovrebbe raggiungere Borgoforte, con valori stimati nell’intorno degli 8,80 metri sullo zero idrometrico. Oltre alle golene aperte, tuttora allagate, alcune golene chiuse (quelle con livelli arginali inferiori) sono state allagate nella giornata di ieri e nel corso della nottata, contribuendo alla laminazione dell’onda di piena verso valle che si attesterà a valori massimi di portata di circa 9.500 mc/s alla sezione di Borgoforte. L’Aipo fa quindi sapere che, mentre si sviluppa questo incremento lungo il Po reggiano, mantovano, ferrarese e rodigino, “permane un livello di criticità elevata (livello 3) nel tratto tra Casalmaggiore e il mare Adriatico, sia per i livelli attuali che per quelli previsti. Nel tratto a monte (Piacenza, Cremona) è previsto invece entro le prossime 24 ore un decremento dal livello 3 al livello 2 di criticità (criticità moderata)”.
La forte perturbazione che nell’ultima settimana ha messo in ginocchio il nord Italia, Liguria su tutti, si sta spostando verso il Centro, sul versante tirrenico. Il bilancio è drammatico: oltre alle vittime, i danni economici dal Tigullio al Friuli sono enormi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha annunciato il via libera allo sforamento del patto di Stabilità per consentire gli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio. Frane, smottamenti, allagamenti, esondazioni abitazioni isolate e famiglie sfollate: è stata una settimana da incubo per il Settentrione e se oggi il sole splende, l’emergenza non è ancora passata: a preoccupare è la piena del Po, che in Emilia-Romagna ha già costretto più di mille persone a evacuare le proprie abitazioni; e sempre nella regione la protezione civile ha attivato la fase di preallarme per il bacino dei fiumi Montone, Bidente, Rabbi e Ronco, che minacciano i comuni in provincia di Ravenna e Forlì-Cesena. Anche in Toscana la guardia rimane alta (tra Pisa e Livorno) per il Cecina, il Cornia nel livornese e l’Albenga e il Pecora nel Grossetano, ma il pericolo sta rientrando. Come detto precedentemente, il maltempo si sta abbattendo al Centro e in queste ore le regioni più colpite sono Umbria e Lazio e èla Ciociaria, in particolare la zona di Cassinale, vittima di un temporale e di fortissime raffiche di vento: alberi sradicati e allagamenti. Il bollettino della Protezione civile parla di criticità rossa per rischio idraulico sulla pianura padana, dai settori lombardi a quelli emiliani e veneti, mentre è in criticità rossa per rischio idrogeologico il settore nord-ovest della Lombardia. Mentre è stata valutata una criticità arancione per rischio idraulico sui bacini dell’Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, il Lazio, il versante tirrenico della Campania, l’ Umbria, il Friuli Venezia Giulia, buona parte della Basilicata, il nord-est della Lombardia e la Sardegna nord-orientale.