Non  ci sarà possibilità di ulteriori ricorsi: la prescrizione del reato che è intervenuta nel frattempo rende questa sentenza della Suprema corte inappellabile. Per i morti da inquinamento dell’azienda Eternit risultano dunque tutti assolti come chiedeva il procuratore generale: “Annullamento senza rinvio della condanna a 18 anni per Stephan Schmidheiny perché tutti i reati sono prescritti”. In aula è scoppiata ovviamente l’ira dei parenti che hanno accolto la sentenza al grido di vergogna vergogna. I tremila morti acclarati causati dall’inquinamento soprattutto da amianto di Eternit nella popolazione di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera  e Bagnoli restano senza colpevoli. Parla per tutti il sindaco di Casale Monferrato, Concetta Palazzetti: “Sono sconvolta. Siamo dispiaciuti e increduli ho bisogno di qualche ora per capire come reagire, devo discutere con la giunta prima di prendere qualunque provvedimento”. Nonostante tutto Raffaele Gauriniello pm che ha guidato l’accusa, dice che il reato comunque esiste e adesso si passerà a giudicare gli omicidi: “La Cassazione non si è pronunciata per l’assoluzione. Il reato evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto mesi fa, in cui ipotizziamo l’omicidio”.



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