Per cinque mesi e per 14 ore al giorno lo hanno tenuto legato, mani e piedi, senza potersi muovere nel letto dell’ospedale dove è stato rinchiuso, ovvero al reparto B del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Alzano Lombardo. Una storia che risale al 2012, che vede protagonista un sedicenne con psicosi autistica e ritardo mentale. A denunciare i fatti è stato uno psichiatra della stessa struttura, Gavino Maieli, denuncia presentata alla Procura di Bergamo. Ad occuparsi del caso è il pm Letizia Ruggeri, la stessa che si sta occupando del caso di Yara Gambirasio. L’ipotesi è di abuso di mezzi di correzione su minore, maltrattamenti, violenza privata, lesioni psichiatriche gravi, sequestro di persona. In più, nella denuncia, emerge che la madre del ragazzo non sempre veniva informata sul trattamento adottato per il figlio. Nel dettaglio, il 3 agosto 2012, risulta che venne data indicazione di contenere il ragazzo ai quattro arti durante la notte “in via sperimentale” per uno “svezzamento” con il permesso del genitore. Ma di quell’intenzione la mamma non è stata mai informata, né ha autorizzato al trattamento. Il trattamento sarebbe dovuto servire a spezzare il legame simbiotico tra madre e figlio. Ma il genitore non fu informato, e il giorno dopo ricevette le scuse da una dottoressa. «In numerose pagine risulta modificata in maniera quantomeno impropria la numerazione, con “salti” anche di 30 pagine», dice Maieli che crede alla possibilità che la cartella sia stata manomessa. (Serena Marotta)



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