Caro Direttore,

Mi permetto di sottolineare un fatto che deve farci riflettere. La relazione al Parlamento sull’attuazione della legge 194 (parliamo di aborto) ci dice che in Italia sono in calo del 4.2 % le interruzioni volontarie di gravidanza, che il problema per l’applicazione della legge 194 non sono i medici obiettori, che i medici abortisti ne eseguono 1.4 settimana a testa. Si aggiunge che vi è un incremento nella popolazione straniera di richiesta di aborto volontario. Per chi, come me, vive giornalmente la professione di Ostetrico-ginecologo ospedaliero, a tutte queste evidenze se ne aggiunge un’altra sottaciuta: l’incremento delle richieste delle cosiddette pillole del giorno dopo. Come già dimostrato da autorevoli esperti e riportato dalla letteratura medica (ma ben nascosto da certe lobbies e dal marketing), la “contraccezione d’emergenza” ha la sua massima efficacia nell’effetto antiannidamento dell’embrione in utero. Questo dato porta il numero reale delle interruzioni di gravidanza ad essere misconosciuto e il suo decremento è un dato assolutamente falsato. Inoltre, essendo la pillola prescritte spesso con assoluta tranquillità anche dai medici obiettori, si rende l’obiezione di coscienza una scelta legata a un relativismo scientifico (per non dire di comodo). Pertanto, invito gli obiettori ad essere tali  “a tutto tondo”: l’emergenza educativa si gioca anche a livello di facoltà di Medicina. Spero che anche gli Ordini dei Medici organizzino confronti reali e leali su questi temi.



(Gianluigi Parenti)

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