Nell’ultima puntata di Quarto Grado, andata in onda venerdì 22 novembre, è stata rivolta molta attenzione all’omicidio della piccola Yara Gambirasio. Dalle analisi dei tabulati telefonici di Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, l’uomo avrebbe condotto un’esistenza dedicata al lavoro, alla casa e alla famiglia, uno stile di vita abitudinario che non darebbe adito ad alcun sospetto nei suoi confronti. Il professor Picozzi è convinto che Bossetti non sia un potenziale serial killer ma, nel caso fosse lui il colpevole, un assassino che potrebbe aver perso il controllo dopo aver tentato un approccio con la ragazzina, e quindi potrebbe aver agito d’impeto. Giorgio Sturlese Tosi annuncia che nella squadra difensiva di Bossetti è entrato anche un filosofo, che intende ricostruire il profilo psicologico e comportale di Bossetti, secondo la difesa incompatibile con quello di un assassino. Lunedì prossimo Bossetti verrà nuovamente interrogato in carcere, ma gli inquirenti non hanno lasciato trapelare alcuna indiscrezione. Per la difesa di Bossetti Yara è stata aggredita in un altro luogo, senza vestiti, e trasportata successivamente nel campo di Chignolo D’Isola dove è stata ritrovata. Secondo il medico legale le ferite presenti sul corpo di Yara lascerebbero ipotizzare che la ragazzina sia stata invece uccisa con i vestiti addosso, con un corpo contundente (un sasso, un martello, o persino un calcio o un pugno) e con un arma da taglio con lama sottilissima. Per vedere il servizio dedicato a Yara Gambirasio cliccate qui.