A proposito della decisione da parte di Massimo Bossetti di non rispondere al nuovo interrogatorio a cui è stato sottoposto dagli inquirenti, i suoi legali hanno spiegato che tra le varie pressioni a cui sarebbe stato sottoposto per farlo confessare, ci sono anche quelle del cappellano del carcere in cui è rinchiuso. Lo ha spiegato Claudio Salvagni avvocato difensore del presunto killer di Yara Gambirasio a Radio 24: le pressioni che Bossetti “riceve per una modifica della sua impostazione difensiva sono giornaliere e vengono da più parti, non ultima quella di chi si deve occupare della sua anima” ha detto. Aggiungendo che il cappellano gli avrebbe detto che l’attuale linea difensiva non lo sta aiutando e dovrebbe ripensarci. Bossetti, ha detto infine, “riceve pressioni tutti i giorni da tutte le persone che vengono in contatto con lui, dal cappellano fino agli inquirenti”.
Massimo Bossetti si è avvalso della facoltà di non rispondere, durante il nuovo interrogatorio a cui è stato sottoposto. Secondo la difesa, il presunto killer di Yara Gambirasio sarebbe stato sottoposto a pressioni definite inaccettabili per costringerlo a confessare. I difensori accusano anche le guardie che lo sorvegliano. Ecco perché il muratore ha deciso di non rispondere all’interrogatorio. Gli avvocati denunciano anche il divieto imposto al Bossetti di incontrare il suo consulente criminologo Ezio Denti.