Soltanto nei primi sei mesi del 2014 la povertà sanitaria in Italia è aumentata del 3,8%. Per povertà sanitaria si intende quella che non permette alle persone di comprare medicine. Dal 2007 al 2013 è invece aumentata del 93%: il 9,9% della popolazione italiana vive in povertà, sei milioni di persone che non possono permettersi di comprare una scatola di aspirine. Lo dice il rapporto “Donare per curare” presentato oggi a Roma a cura del Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con Acli, Caritas, Cei e Unitalsi. Il Banco farmaceutico si occupa proprio di raccogliere farmaci donati e distribuiti: nei primi sei mesi di quest’anno essi sono stati più di tre milioni. I farmaci per l’apparato respiratorio sono starti quelli più donati, seguiti da quelli per il sistema gastrointestinale e il metabolismo, per l’apparato cardiovascolare, gli antimicrobici per uso sistemico e gli antiinfiammatori/per l’apparato cardiovascolare, gli antimicrobici per uso sistemico e gli antiinfiammatori/ antipiretici. Gli adulti che li ricevono sono il 59,3%, i bambini il 22% e poi gli anziani a quota 18,7%. I maggiori beneficiari sono gli immigrati a quota 60,2% mentre gli italiani sono il 39,8%.