Un gruppo di genitori, i cui figli sono affetti da nanismo, stanno protestando perché il farmaco finora assegnato dalla Asl è stato sostituito con uno più economico per ottemperare alla delibera della Regione che – raccontano i genitori – imporrebbe la prescrizione di un ormone biosimilare diverso da quello biologico prescritto sino ad ora perché costerebbe di meno. Così hanno inviato una lettera alla Regione dove minacciano azioni legali. I genitori hanno consultato alcuni esperti e secondo il parere questa delibera della Regione non sarebbe legittima: “perché – dicono – infrange il diritto alla eguaglianza delle cure, sancito dalla legge di riforma del servizio sanitario nazionale, cioè il diritto del cittadino di essere curato con il farmaco migliore; contrasta con il diritto alla insindacabilità della prescrizione farmacologica del medico che agisce secondo scienza e coscienza, prescrivendo comunque un farmaco presente nel prontuario nazionale, e inoltre, la delibera, così come concepita, fa ricadere sul medico tutte le responsabilità di un eventuale evento avverso provocato dal farmaco biosimilare (diverso dal biologico)”. L’utilizzo di questo nuovo farmaco ha prodotto un risparmio tra il 20 per cento e il 30 (tra 200.000 e 300.000 euro) in un anno. Il cambio del medicinale è stato effettuato sia su nuovi pazienti che su quelli già in cura. La vicenda è stata segnalata all’Ordine dei medici di Foggia. (Serena Marotta)