Il giorno 27 novembre, la Chiesa cattolica ricorda San Valeriano, nato nella cittadina di Aquileia, un piccolo Comune situato in provincia di Udine; non si conosce esattamente l’anno di nascita ma che, comunque, viene fatta risalire a prima del 350. La sua presenza è stata fondamentale per permettere alla stessa Aquileia di iniziare un periodo florido dal punto di vista spirituale. San Valeriano rappresentò il successore di Furtunaziano e contribuì a ristabilire il controllo del cattolicesimo sulla Chiesa aquileiese. Fu presso il centro episcopale che fiorì un seminario che si occupava di studi teologici, oltre che di formazione ascetica. L’arianesimo, che aveva dominato per almeno un ventennio nelle aree Occidentali (in Italia specialmente a Milano) si vide affiancare e poi superare dalla fede nicena. San Valeriano fu uno dei protagonisti del concilio promosso da Papa Damaso I, che si tenne a Roma nel 369, risultando come la principale guida degli ortodossi, opposti alla fazione ariana. La sua opera venne riconosciuta da Sofronio Eusebio Girolamo, che ne esaltò i meriti nell’esercizio della fede. Valeriano presiedette anche il Concilio delle Chiese occidentali, tenutosi proprio ad Aquileia nella data del 3 settembre 381, al quale parteciparono vescovi provenienti non solo dall’Italia ma anche dalla Gallia e persino dall’Africa. Da sottolineare la presenza dello stesso Sant’ Ambrogio di Milano e l’assenza della parte orientale dell’impero, che vennero dissuasi dal parteciparvi. Il concilio di Aquileia si era reso necessario per contrastare i piccoli gruppi di ariani ancora esistenti nell’area dei Balcani e del Danubio. Anche grazie al contributo di Sant’Ambrogio vennero condannati Palladio di Raziaria, Secondiano di Singiduno e il prete Attalo. Di questo concilio sono rimasti tutti gli atti ufficiali, comprese le contro testimonianze degli ariani. Al termine dello stesso gli imperatori ricevettero 4 lettere sinodali, attraverso le quali veniva ribadita la fedeltà e l’assoluta devozione nei confronti della Chiesa di Alessandria. La presenza di Sant’ Ambrogio risultò fondamentale anche per sancire l’importanza rivestita da Milano, che rappresentava ormai una metropoli dell’Italia settentrionale e che, anche in campo ecclesiastico, stava mostrando la sua crescita. Nel 1994 venne intitolata a San Valeriano una Chiesa ad Udine, la cui realizzazione è stata promossa dall’arciprete di Codroipo mons. Giovanni Copolutti. A venti anni di distanza, il 21 settembre 2014, si è svolta una festa della durata di 4 giorni, nel corso della quale sono state presentate delle nuove icone e, soprattutto, una statua di San Valeriano, creata dall’artista iconografico Paolo Orlando. Durante i festeggiamenti è stata effettuata anche una processione per le vie del quartiere, che ha potuto contare sull’accompagnamento musicale fornito dalla Filarmonica della Città di Buja.