In un convegno tenutosi all’università Gregoriana di Roma è intervenuto il cardinale Oscar Maradiaga, presidente di Caritas internazionale, esperto di tematiche economiche. Parlando con l’agenzia Ansa, il cardinale ha detto come le accuse che vengono rivolte a papa Francesco di essere comunista sono quanto di più sbagliato ci sia: “I neoliberisti accusano Papa Francesco di essere comunista: è curioso, visto che il comunismo in alcuni Paesi è ormai solo un pezzo da museo” ha detto. Il papa invece, ha detto ancora, vuole mettere al centro l’uomo con la sua sacralità e dignità perché l’economia di oggi è malata, desidera una maggiore giustizia sociale il che non significa essere per forza comunisti. Ma per i fautori del libero mercato, ha spiegato, qualsiasi lotta per la giustizia sociale vuol dire essere comunisti. Inoltre, ha detto, “il Papa non ha una visione anticapitalista. Quando richiama alla centralità dell’uomo fa una segnalazione, non una condanna”. Il capitalismo diventa un male quando scarta l’uomo: “I liberisti credono che l’economia si auto-regola, parlano di mano invisibile che compensa domanda e offerta, ma è una mano ladra”. Inoltre l’economia contemporanea è malata di corruzione mentre i premi Nobel per l’economia non fanno nulla per migliorare questa situazione.