Ha deciso di rimuoverlo dopo le troppe voci polemiche. Don Gino Assensi, rettore del santuario di Caravaggio, uno dei più noti e frequentati di Italia, aveva pensato di installare un candelabro elettronico, come già se ne vedono ormai da decenni, ma con una particolarità: funzionava solo con carte di credito. Insomma, niente monetine, come quelle che tanti bambini amano far scivolare dentro le cassettine e che poi accendono automaticamente le candele elettriche. Don Assensi evidentemente ama stare al passo coi tempi. Sul sito del santuario aveva così presentato l’iniziativa: “Da qualche tempo nella navata minore della basilica è installato un ‘candelabro elettronico’. Un analogo marchingegno, collocato sotto i portici nei pressi della cancelleria, permette di effettuare le stesse operazioni, usando sempre e solamente la carta di credito. Si tratta di attrezzature destinate a chi, anziché pagare in contanti, preferisce avvalersi delle modalità attualmente permesse dall’elettronica”. Non solo: aveva intenzione di offrire il servizio di pagamento offerte anche tramite web. Invece i pellegrini non hanno gradito tanta innovazione, così che il rettore ha fatto rimuovere il candelabro a carta di credito: si voleva servire un servizio ai pellegrini, ha commentato, ma se deve creare scandalo allora lo togliamo.