Dopo diciotto anni di vita, La Padania non sarà più nelle edicole dal prossimo primo dicembre. Chiude il quotidiano fondato nel 1996 da Umberto Bossi, come annunciato ieri in un breve articolo in prima pagina: il comitato di redazione ha comunicato ufficialmente l’avvio della cassa integrazione per tutti i dipendenti dell’Editoriale Nord e quindi anche la fine della distribuzione del quotidiano e la chiusura del sito web. “La Padania chiude perché il governo Renzi, fra i tanti tagli, ha deciso di tagliare dell’80 per cento i fondi all’editoria”, ha commentato Matteo Salvini, spiegando che “la Lega è al risparmio su tutto e quindi non ha rinnovato il proprio contributo all’editoriale, ma in questo caso si tratta anche dell’ennesimo bavaglio calato dal governo Renzi che riduce i contributi per l’editoria che esistevano da anni. Oltre che la Padania – ha aggiunto il segretario federale della Lega – stanno chiudendo e chiuderanno centinaia di piccole testate locali e di settimanali storici e chi ci perde è solo il territorio e la libertà di informazione. Mi dispiace perché sono migliaia di posti di lavoro che il governo Renzi taglia come se nulla fosse”. “Non ci arrendiamo – ha concluso Salvini – e coinvolgendo i giornalisti della Padania stiamo lavorando per trovare una soluzione per rimanere quantomeno su internet”.



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