Tra coloro che sono celebrati dalla Chiesa cattolica nella giornata del 9 novembre, va ricordato in modo particolare Sant’Agrippino. A cavallo del primo millennio il suo culto, a Napoli, aveva una popolarità quasi analoga a quella del celebratissimo San Gennaro. Le notizie su Sant’Agrippino sono molto scarse e frammentarie. In base a quanto tramandato dalla tradizione, si tratterebbe del sesto vescovo del capoluogo campano. Nel Chronicon, detto anche Gesta Episcoporum, si legge la ricostruzione della lista dei vescovi partenopei, dandone allo stesso notizie sulla vita e l’operato. Proprio riguardo ad Agrippino, l’opera ne ricorda la traslazione delle spoglie nella basilica della Stefania. Si tratta della chiesa costruita a Napoli nel corso del quinto secolo al fine di far posto alla nuova cattedrale in costruzione. Anche la Vita S. Athanasi, un testo agiografico risalente al decimo secolo, lo menziona come patrono della città. Notizie dei suoi miracoli, undici in particolare, sono poi contenute nel Libellus S. Agrippini, opera redatta tra ottavo e nono secolo. Tutti questi miracoli, ad eccezione di tre, ebbero come teatro il sepolcro primitivo del vescovo, sito nelle catacombe che furono poi dedicate a San Gennaro. Va infine ricordato il Martirologio Romano, in cui si ricorda Sant’Agrippino, senza però riuscire a dare notizie precise sugli anni in cui ricoprì la sua funzione.Una lacuna colmata dal catalogo Bianchiniano, il quale colloca l’episcopato di Agrippino negli anni compresi tra il 218 e il 225. Una collocazione però giudicata quanto meno arbitraria da più parti. Per cercare di colmare almeno in parte le tante lacune ancora gravanti sulla memoria di Sant’Agrippino, nel 1744 il cardinale Spinelli decise di dare vita ad una minuziosa operazione di ricerca riguardante le sue reliquie. Nel corso di queste operazioni furono infine rinvenuti alcuni resti e in particolare un vaso di marmo recante una scritta che esprimeva la convinzione che in esso fosse conservato il corpo del santo. Da un punto di vista iconografico, va ricordato invece un imponente ritaglio conservato nella Basilica di San Gennaro Extra Moenia, in cui sono raffigurati tre personaggi. Secondo alcuni osservatori, i tre personaggi in questione sarebbero Gesù Cristo, San Gennaro e, appunto, Sant’Agrippino. Una probante conferma della popolarità di cui avrebbe goduto il sesto vescovo partenopeo, prima di essere soppiantato nel culto popolare da San Gennaro.