In una giornata sono state raccolte 9.201 tonnellate di generi alimentari che saranno destinate alle famiglie povere attraverso le opere di carità o la consegna casa per casa. La Colletta alimentare sabato ha registrato il 2% in più rispetto di cibo raccolto rispetto all’edizione 2013, nonostante condizioni di partenza che quest’anno si presentavano tutt’altro che favorevoli. Ne abbiamo parlato con Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare.
L’ha stupito questo aumento del 2%?
Abbiamo sempre confidato in un aumento, conoscendo le grandi sorprese della generosità, ma fino alla fine abbiamo atteso le notizie da tutta la Rete. Ci preoccupava la crisi, che induce le persone a donare di meno. Aggiungo che in questo periodo sul territorio sono nate collette a imitazione della nostra. Ciò è positivo perché generalmente aumenta i canali di risposta del bisogno, ma ha fatto sì che la nostra Colletta perdesse la collaborazione di numerosi punti vendita che l’hanno fatta con altre realtà quasi in contemporanea con la nostra.
Perché secondo lei la raccolta di generi alimentari è aumentata?
Il primo motivo è che la realtà della povertà alimentare è diventata più conosciuta nei nostri quartieri. E’ diventata quindi un elemento di preoccupazione quotidiana per tutti. In secondo luogo la Colletta ha una straordinaria capacità di essere sempre la stessa eppure di essere ogni anno un fatto nuovo e inatteso. La gente che dona è quindi invitata a un gesto noto, ripetitivo, ma sempre aperto a nuove scoperte. Va poi aggiunto che un anno fa in buona parte del Nord la mattina nevicava, mentre quest’anno le condizioni meteorologiche ci hanno sostanzialmente lasciato lavorare bene.
C’è qualche episodio che l’ha colpito particolarmente?
Sono tante le persone che non hanno soldi per comprare la propria spesa, ma che di fronte alla richiesta di un volontario e alla consapevolezza di che cos’è la Colletta, donano comunque qualcosa. C’è la signora che entra nel supermercato con soltanto pochi euro che servono a stento a comprare per se stessa, e poi torna con qualcosa in più spiegando che è riuscita a trovare una piccola somma in fondo alle tasche.
In molti, fermati dai volontari, hanno risposto: “Semmai avrei bisogno di ricevere io un aiuto alimentare anziché comprare cibo per voi”. Quelle stesse persone poi magari ci ripensano, perché hanno ascoltato le parole del volontario, e arrivano con un sacchetto per la Colletta. Oppure qualcuno che dice: “Io oggi compro per voi perché tutto l’anno voi mi fornite gli alimenti attraverso le strutture di carità”. Questo legame tra chi dona e chi riceve è veramente significativo.
I volontari aumentano o diminuiscono?
Ogni anno i volontari aumentano, magari dopo avere ricevuto l’invito di un amico. Vengono quindi senza particolari attese, e poi scoprono un mondo che neanche immaginavano. Come quello che ti dice: “All’inizio avevo quasi paura di chiedere alle persone di donare, e poi ho capito che c’era un enorme spazio di dialogo e che mi viene voglia di dire che cosa siamo li a fare”.
(Pietro Vernizzi)