Nel giorno 16 dicembre si festeggiaa Santa Adelaide. Adelaide di Borgogna, nata nel 931 e deceduta nel 999, fu consorte d’Italia in ben due occasioni, ovvero come moglie di Lotario II e Ottone I. Le cronache del tempo la volevano figlia del re di Borgogna e d’Italia Rodolgo II, e di Berta di Svevia, figlia del duca di Sassonia e Svevia. A soli sei anni suo padre morì, mentre suo fratello Corrado gli subentrava, in qualità di re di Aries. Il 12 dicembre del 937 sua madre Berta sposò Ugo di Provenza, mentre Adelaide fu legata a Lotario, figlio di Ugo. A 16 anni fu data infine in sposa a Lotario, dimostrandosi molto misericordiosa nei confronti di emarginati e poveri, ottenendo il riconoscimento sociale di perfetta cristiana. Dopo soli tre ani di matrimonio restò vedova, dal momento che Lotario restò vittima di un avvelenamento da parte d Berengario II, che prese il posto sul trono d’Italia. Adelaide voleva per sé il trono, ma Berengario usò la forza e pretendeva che suo figlio sposasse Adelaide, che fu fatta prigioniera. La donna riuscì dopo molto tempo a scappare verso Reggio, insieme con la figlia Emma, chiedendo protezione a Ottone I, re di Germania. In seguito alla liberazione, i due si sposarono. Il 7 maggio del 973 restò vedova per la seconda volta, divenendo la principale consigliera di Ottone II, suo figlio, che morì prematuramente. A questo punto non restava altro da fare che conservare corona e trono in attesa che Ottone III diventasse maggiorenne. Il trono, grazie all’aiuto dell’arcivescovo di Magonza, fu tenuto in piedi, e senza un vero e proprio re, da due donne, Adelaide e Teofane, la vedova di Ottone II. Anche la giovane Teofane però sparì prematuramente, a soli 35 anni, e così fu la sola Adelaide a tenere in piedi il Sacro Romano Impero.



In questa impresa vera e propria fu aiutata dalla propria preparazione. Parlava infatti ben quattro lingue, e la sua cultura era invidiabile. Forte di queste basi, riuscì a influenzare pesantemente la politica di Germania e Italia. Una volta divenuto maggiorenne suo nipote, poté riposare e dedicarsi al prossimo, creando una fondazione di conventi e portando tra la gente opere di carità. Si occupò di persona, tra gli altri, della riforma cluniacense, per poi ritirarsi, negli ultimi anni di vita, in un convento in Alsazia, dove morì il 16 dicembre del 999. Il tempo però è stato inclemente, e così la sua tomba attualmente non è pervenuta, andando probabilmente distrutta nei secoli. Fu Papa Urbano II a santificarla nel 1097, e da allora la si festeggia ogni 16 dicembre, giorno del suo decesso. Prima della riforma luterana, la sua figura era molto forte nella memoria del popolo, ma dopo Lutero cessarono anche i pellegrinaggi sulla sua tomba, e forse questa è una delle ragioni per cui oggi non possiamo rintracciare il suo corpo.

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