Immagini “inverosimili” quelle che ritrarrebbero il furgone di Massimo Bossetti girare più volte intorno alla palestra dove Yara Gambirasio si allenava nell’ora precedente la sua scomparsa, avvenuta il 26 novembre 2010. Ad affermarlo all’Adnkronos è Claudio Salvagni, il legale del muratore di Mapello accusato di essere l’assassino della tredicenne di Brembate di Sopra, detenuto in carcere dal 16 giugno scorso, a Bergamo. “Se la procura riteneva di avere in mano prove inconfutabili, circa la colpevolezza di Bossetti – dice l’avvocato – perché non ha chiesto il giudizio immediato?”. Un altro interrogativo assale il legale: “Perché chiedere un interrogatorio se la procura aveva la prova provata che si trattava proprio di Bossetti?”. “Io – continua – ritengo che debba essere dimostrato che il furgone sia realmente il suo”. Dalle poche immagini “che ho potuto vedere, non si riesce neanche a distinguere la targa. Per questo, per quanto mi riguarda, sono ricostruzioni ipotetiche”. Salvigni è assolutamente convinto dell’innocenza del suo assistito. Che il muratore frequentasse quella zona “non è affatto un mistero”, Bossetti lo ha sempre dichiarato. “Ogni volta che c’e’ una notizia a favore della difesa – afferma – la Procura deve diffondere notizie volte a screditare un presunto innocente che, ricordiamolo sempre, va rispettato”. (Serena Marotta)



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