Il solstizio d’inverno viene celebrato anche a Brighton in una maniera molto particolare. Si tratta dell’usanza cosiddetta “Burning the clocks”, in italiano “bruciare gli orologi” che consiste in una processione illuminata che viene organizzata ogni anno da circa un ventennio. Anche se Burning the Clocks trae ispirazione da festival pagani celebrati ancora in Gran Bretagna e nel Nord Europa, nella località balneare più famosa d’Inghilterra il solstizio d’inverno non era ancora legato a particolari cerimonie fino a circa vent’anni fa. Oggi, invece, due mila manifestanti e circa ventimila spettatori prendono parte ai festeggiamenti. I partecipanti, con in mano lanterne e festoni, passeggiano per la strada e fanno dei grandi falò con gli orologi, a significare il passaggio del tempo. È un evento non religioso a cui chiunque può partecipare. Le persone si riuniscono per creare lanterne di carta e legno di salice da portare in giro per la città e poi bruciare in spiaggia.



Si festeggia in varie parti del mondo per celebrare il ritorno del sole, dopo il lungo inverno. Il giro parte dalla Lituania, passando per l’Inghilterra, arrivando al Giappone. Vediamo come in questi Paesi si festeggia il solstizio d’inverno. A Vilnius, in Lituania, si trascorre la notte più lunga dell’anno trascinando ceppi di alberi a casa delle persone, un gesto che serve per raccogliere gli spiriti oscuri, per portare via l’energia negativa e dare il benvenuto al sole. A Penzance, nel Regno Unito, la gente si veste con costumi di danza tradizionali e viene organizzata una fiaccolata, soprannominata “il fiume di fuoco”, che arriva sino alla parte più alta della città, dove viene acceso un faro per illuminare la gente. In Cina, la gente si riunisce con la famiglia e visita i templi per onorare gli antenati. In Giappone, i monaci camminano a piedi nudi sulle braci, pregando per la comunità. Poi, una volta che il fuoco si raffredda, il gesto dei monaci viene emulato dalla gente.



Stamattina al via in Piemonte, a Briaglia, sulle colline monregalesi, il solstizio d’inverno: alle 8.35 all’ipogeo della Casnea si assisterà al momento in cui per una ventina di minuti, il sole illuminerà la grotta, allungando le giornate. Un rito che si rifà all’epoca celtica e che è stato organizzato dall’associazione “Landandè”, composta da un gruppo di giovani della zona. L’associazione ha rimesso a nuovo antichi sentieri tra Briaglia, Vicoforte, Niella Tanaro. Lo spettacolo dell’ipogeo che incontra il sole del solstizio è raccontato dal professore Piero Barale, uno studioso di questo fenomeno. Il racconto riguarderà anche la storia del crutin, cioè un ricovero per gli attrezzi, che era allineato con il solsizio d’inverno. Questa scoperta porta la firma dell’archeologo Janigro D’Aquino. Dopo l’appuntamento con il fenomeno, ci sarà una camminata all’insegna del gusto nelle colline intorno a Briaglia.



Il solstizio d’inverno che ricorre nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 dicembre – è il protagonista del doodle di Google di oggi. Nella pagina principale del motore di ricerca c’è un’animazione che celebra proprio questo evento astronomico. L’immagine che sostituisce il classico logo è quella raffigurante tre omini intenti a finire un pupazzo di neve. Tutti insieme omini e pupazzi di neve formano proprio lo spelling della parola G-O-O-G-L-E. La G è l’ultima ad entrare in scena con una grossa borsa della spesa da cui tira fuori una carota per completare il pupazzo di neve, e chiudere l’animazione del doodle per il solstizio d’inverno.

Nella notte tra il 21 e il 22 dicembre è atteso il solstizio d’inverno, che viene celebrato nel mondo con delle feste tradizionali che rendono omaggio al ritorno della luce durante i giorni più bui dell’anno. Dal Regno Unito al Canada, dalla Lettonia alla Lituania, dalla Cina al Giappone, dall’Irlanda all’India. A Vancouver, in Canada, per esempio, vengono organizzate delle processioni illuminate, musica e performance artistiche in quattro quartieri. I percorsi per le strade della città sono illuminati da candele. E ancora in Canada, ma a Toronto, la notte più lunga dell’anno viene celebrata con feste di luci con mangiatori di fuoco, giocolieri, ballerini e musicisti. Dal Canada al Regno Unito: a Brighton, durante i festeggiamenti per strada vengono organizzati grandi falò con gli orologi, che simboleggia il passare del tempo. In Lettonia, a Riga, per i mercatini della città, girano terrificanti spiriti maligni mascherati, che hanno il compito di “raccogliere” i problemi dell’anno trascorso.

Forse qualche minuto fa, qualcuno di voi ha avuto un leggero brivido di freddo. Sarà un caso, ma alle 00:03 precise il solstizio di inverno è arrivato. Siamo ufficialmente nella stagione più fredda dell’anno, nel momento più sfavorevole – almeno per il Bel Paese e tutto l’emisfero boreale – per affacciarsi al sole. La temperatura è già scesa nei giorni scorsi, mentre proprio questa mattina Milano si è risvegliata avvolta in una densa nebbia. Per molti un ricordo di gioventù che mancava da anni, per altri forse il campanello di allarme che il solstizio d’inverno, e con lui la stagione fredda, era proprio sul punto di arrivare. E, in barba ad Halloween, sarà questa la notte più lunga dell’anno. Tutto ciò a causa del moto della terra intorno al sole e al proprio asse, che oltre al solstizio di inverno causa il solstizio d’estate e gli equinozi. Appuntamenti fissi, quasi al millesimo di secondo, ma che i nostri calendari hanno dovuto metabolizzare. Sebbene il solstizio d’inverno infatti cada il 21 o il 22 dicembre tutti gli anni, la data ritarda di circa sei ore all’anno. E questo è il motivo per cui è stato introdotto l’anno bisestile, appunto con un giorno in più ogni quattro anni, in modo da riassorbire questo ritardo.