Il 23 dicembre si celebra San Giovanni da Kety, o Canzio, come si definiva lui stesso per l’uso dell’epoca di volgere i nomi nordici in latino. San Giovanni da Kety nacque nella cittadina che si accosta al suo nome, Kety, nel 1397. Questa cittadina si trova in Polonia, paese dove è particolarmente venerato; tanto che uno dei papi più amati di ogni tempo, papa Giovanni Paolo II, che aveva origini polacche, nel 1979 volse il suo ricordo affettuoso a questo santo, durante una visita a Cracovia, poiché lui stesso ne aveva venerato il nome nella sua giovinezza in Polonia. San Giovanni da Kety era un uomo dalla brillantissima intelligenza, tanto da diventare docente di filosofia che non aveva compiuto che 27 anni. Allo stesso tempo però, accanto all’amore per la conoscenza, aveva sviluppato l’amore per la vita religiosa, infatti in seguito intraprese gli studi di teologia e a 34 anni fu ordinato presbitero. Dopo aver svolto un periodo di vita consacrata presso la collegiata di San Floriano a Cracovia, riprese ad insegnare presso l’Università in questa stessa città. Ma ciò che stupiva tutti del Professore era il fatto che, a differenza di tanti altri suoi colleghi, non si limitava ad insegnare con le parole, ma lo faceva con le opere. Si recava continuamente in visita nelle case dei poveri, aiutava concretamente i suoi studenti con il suo misero stipendio, spesso privandosi lui stesso del necessario. Soprattutto, era sempre mite, aveva un buon carattere, e non si arrabbiava mai. Essendo precettore del principe Casimiro, erede della famiglia reale, spesso doveva presenziare a feste sontuose. Una volta si narra che fu cacciato perché vestito tropo poveramente. Allora andò a procurarsi un ricco abito e fu fatto entrare, ma un cameriere, inavvertitamente, gli macchiò con del vino la veste che gli era costata tanti sacrifici. Ma invece di inquietarsi, il santo sorrise e disse che era giusto che anche l’abito avesse parte alla festa, dato che era per merito suo se erano potuti entrare.
San Giovanni da Kety non restò sempre a Cracovia, ma fece moltissimi pellegrinaggi a piedi, ben quattro alla volta di Roma. Si narra che durante uno di questi viaggi un gruppo di briganti assalì lui e i suoi compagni di viaggio. Il santo professore si accorse di avere degli spiccioli in tasca, e richiamò i briganti che stavano scappando con il bottino per darli loro. Si dice che i briganti, commossi dal gesto, restituirono tutto il maltolto. San Giovanni da Kety insegnò, aiutò i poveri, scrisse molte riflessioni, e morì alla veneranda età di 83 anni, la notte della messa di Natale del 1473. La sua canonizzazione avvenne nel 1767, e il suo nome viene ricordato il 20 di ottobre in Polonia, e nel resto del mondo cristiano il 23 dicembre, nella data più vicina alla sua morte. Nella chiesa di San Floriano, a Cracovia, c’è una cappella dedicata a San Giovanni da Kety; il santo è patrono dell’arcidiocesi di Cracovia, degli insegnanti delle scuole cattoliche e della Caritas.