Con una email Daniele Lanzavecchia, il 25 dicembre, ha fatto gli auguri a modo suo ad alcuni consiglieri rei – secondo quanto riportano le pagine torinesi di Repubblica – di aver votato una delibera per mettere a gara il servizio di cremazioni che da 130 anni è appalto alla Socrem. Nella mail il responsabile delle logge massoniche torinesi ha scritto: “Non pensavo che proprio da voi potesse arrivare una simile pugnalata che può ucciderci!”. La società ha un consiglio di amministrazione perlopiù massonico ad eccezione di una donna, Silvana Giovannini. È stata fondata da Ariodante Fabretti nel 1883. Adesso il Comune, in attesa di indire la gara, dovrà trovare un accordo con la Socrem. Ma vediamo la storia della società, come ricostruita dal quotidiano “La Repubblica”. La società, a cavallo del secolo, si divide in due: da una parte la promozione laica e culturale, senza fini di lucro, dall’altra la società per i servizi che incassa parcelle per le cremazioni avvenute. L’accordo con il Comune resta intatto: la Socrem promuove la costruzione di nuovi forni (sono 5 in totale) al Cimitero monumentale. Si susseguono le giunte e gli accordi restano immutati, si parla di gara ma il rinvio è puntuale. I forni e le aree cimiteriali sono di sua proprietà sino alla metà del 2000, qualsiasi società dovesse vincere la gara, dovrà corrispondere alla Socrem gli introiti mancati (Serena Marotta)



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