“L’ho trovata distrutta dal dolore e dalla vita del carcere, ma sempre pronta a lottare per la verità”: sono state queste le parole di Francesco Panarello all’uscita del carcere di Agrigento, dove è rinchiusa la figlia Veronica con l’accusa dell’omicidio aggravato del piccolo Loris Andrea Stival. Il bambino, figlio della donna, era stato trovato morto ormai un mese fa, lo scorso 29 novembre presso Santa Croce Camerina (Ragusa). “Papà, com’è bello vederti. Mi sento sola, maledettamente sola. E’ stato il Natale più brutto della mia vita” ha esordito la Panarello alla vista del padre, chiedendogli poi ripetutamente per quale motivo non le fosse più consegnata la posta in cella – la sua corrispondenza è stata bloccata in questi ultimi giorni – , una delle poche cose che era in grado tenerle compagnia e di darle forza di continuare a lottare. Francesco Panarello, all’uscita, ha dichiarato inoltre che sono moltissime le dimostrazioni di solidarietà ricevute in questi giorni, anche nei confronti del legale che si sta occupando del caso, Francesco Villardita, che avrebbe incontrato dopo la visita al cercere: ha lanciato anche un appello a Davide Stival, il padre di Loris e marito di Veronica. “Vai a trovare Veronica, lei ti ama. Non condannarla prima che si sappia la verità” sono state le parole dell’uomo.



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