Come annunciato, la prefettura di Bologna ha eseguito l’annullamento delle nozze gay immesse nei registri di stato civile del comune di Bologna, nozze gay celebrate all’estero e trascritte in Italia per atto di alcuni sindaci, tra cui appunto quello di Bologna. L’annullamento è stato eseguito in quanto l’atto di registrazione eseguito dai sindaci di Milano, Roma e Napoli è contro la legge e la costituzione italiane che non prevedono appunto il riconoscimento di alcun tipo di matrimonio gay, neppure quelli effettuati in paesi stranieri dove invece la legge li riconosce. La decisione del prefetto di Bologna, ha detto Franco Grillini presidente di Gaynet Italia, arriva dopo che il tribunale di Udine aveva dichiarato illegittimo e autoritario l’annullamento di matrimoni gay fatti a Bologna da parte della locale prefettura. Grillini critica che la prefettura di Bologna abbia proceduto senza annunciare alcunché, alle quattro coppie di sposi di Bologna non è stato notificato nulla e critica il comportamento del ministro Alfano che, dice, “usa il suo ministero come strumento di affermazione di una politica del suo partito, il più clericale dello schieramento politico”.